Artisti «kafkiani» a Monaco

Nel centenario dello scrittore ceco, in mostra a Museo Villa Stuck gli artisti che ne trassero ispirazione

«Durante il sonno» (2002) di Chiharu Shiota. Kunstmuseum Luzern, Lucerna, Svizzera. Foto: Sunhi Mang © VG Bild-Kunst, Bonn, 2023 e l’artista
Francesca Petretto |  | Monaco di Baviera

Il grande scrittore ceco di lingua tedesca Franz Kafka (1883-1924) era un ebreo boemo nativo di Praga, all’epoca territorio dell’Impero austro-ungarico, morto in età precoce in un sanatorio della cittadina austriaca di Kierling, poco distante dalla capitale asburgica Vienna. È ritenuto una delle maggiori figure della letteratura del XX secolo e importante esponente del Modernismo, del Surrealismo e del Realismo magico, movimenti artistici equanimemente presenti tanto in letteratura quanto nell’ambito delle belle arti, soprattutto nella pittura a cavallo tra la fine dell’800 e gli anni Venti del ’900.

Se non fosse stato per l’iniziativa spontanea del suo amico e confidente Max Brod, che Kafka stesso aveva nominato suo esecutore testamentario, non sapremmo niente della sua eccezionale produzione letteraria e del suo genio: infatti, contro le ultime volontà dello scrittore, la maggior parte delle sue opere furono pubblicate solo post mortem entrando per sempre nel canone della letteratura mondiale. Per celebrare il centenario della data in cui morì, il 3 giugno 1924, il Museo Villa Stuck vuole sottolinearne l’attualità in una grande mostra collettiva, «Kafka: 1924», aperta dal 26 ottobre all’11 febbraio 2024, che riunisce artiste e artisti del XX e XXI secolo che fanno e hanno fatto esplicitamente (o implicitamente) riferimento alle sue opere e ai suoi personaggi.

Sono state scelte alcune celebri figure kafkiane tratte da racconti e romanzi per introdurre e dare nome alle sezioni di una presentazione essenzialmente tematica che si dipana attraverso i capitoli che hanno per protagonisti, rispettivamente: l’ufficiale del racconto Nella colonia penale (1914); Gregor Samsa da La metamorfosi (1915); Karl Rossmann da America (1911-14); il geometra K. da Il castello (1922 ca); l’animale senza nome da La tana (1923-24); Josef K. da Il processo (1914-15). La mostra vuole andare oltre la ricezione borghese di Kafka rivolgendosi a un pubblico il più ampio e vario possibile; da qui la scelta di introdurre i vari argomenti e capitoli con illustrazioni-comics, semplici e divulgative, mostrando le diverse sfaccettature dei singoli personaggi scelti.

Le varie situazioni kafkiane letteralmente intese o anche per estensione, extra letterarie e nel mondo reale, sono state illustrate dalle artiste e dagli artisti in mostra: Ida Applebroog, Louise Bourgeois, Berlinde De Bruyckere, Janet Cardiff e George Bures Miller, David Claerbout, Robert Gober, Rodney Graham, Andreas Gursky, Mona Hatoum, Roni Horn, Teresa Hubbard e Alexander Birchler, Tetsuya Ishida, Sebastian Jung, Franz Kafka, Konrad Klapheck, Alfred Kubin, Maria Lassnig, Bruce Nauman, Margot Pilz, Paula Rego, Germaine Richier, David Rych, Anri Sala, Heidrun Sandbichler, Thomas Schütte, Chiharu Shiota, Via Lewandowsky, Ignacio Uriarte, Maja Vukoje, Franz Wanner e Cathy Wilkes. Ovunque siano paura, disperazione, condizioni inquietanti e claustrofobiche, confinamento burocratico e abuso di potere, si crea un ponte mentale con Kafka.

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