Arte internazionale e arte dell’accoglienza
Abbiamo incontrato Massimo Valsecchi nel cantiere di restauro di Palazzo Butera.
Lei è milanese di nascita e vive tra il capoluogo lombardo e Londra. Come è nato l’interesse per Palermo?
In questo momento Palermo e la Sicilia, per la loro posizione geografica, rappresentano un grande laboratorio per ciò che riguarda la questione epocale che il mondo deve affrontare: l’accoglienza ai migranti. I problemi connessi alle migrazioni attendono una risposta su scala europea e mondiale e penso che si debba utilizzare l’arte come un catalizzatore per affrontare una questione sociale e politica di enorme importanza. Proprio in un momento in cui l’Europa rischia di disintegrarsi, bisogna guardare a Palermo la cui cultura si è basata per millenni sugli scambi e sull’accoglienza. Basta andare nel mercato multietnico di Ballarò per vedere quale senso di comunità vi sia, anche grazie al lavoro di alcuni uomini davvero
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)