Arte Fiera: più forte, più selettiva e più pulita

Mancano vere novità, ma ciò non va addebitato ai curatori, secondo Mauro Felicori

Una veduta dell'edizione 2019 di Arte Fiera. Courtesy Arte Fiera
Camilla Bertoni |

Un post su Fb di Mauro Felicori, bolognese, acclamato ex direttore della Reggia di Caserta, oggi commissario straordinario della Fondazione Ravello, commenta con toni positivi l’ultima edizione di ArteFiera di Bologna, «più forte delle precedenti perché più selettiva», apprezzando la presenza più decisa in relazione al contemporaneo e «l’allestimento più pulito», ma concludendo con una nota sulla «mancanza di vere novità (ma questa non è colpa dei curatori)».

Forse in questa parentesi si riassume il pensiero e il commento anche dei galleristi presenti alla manifestazione che in generale hanno riconosciuto lo sforzo organizzativo del nuovo direttore artistico Simone Menegoi, pur nella ristrettezza di tempi che la nomina a quattro mesi dall’inizio della fiera gli hanno imposto. Anche considerando il contesto generale, economico e politico italiano, dove «la temperatura è un po’ depressa,
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