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Silvia Mazza
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Dopo l’apertura al pubblico, l’11 dicembre scorso, della Stanza del re, l’opera di ricomposizione filologica degli arredi della Casina Cinese prosegue con quelli rimasti in deposito dai tempi del restauro concluso nel 2008. Stampe, quadretti cinesi e altri importanti elementi d’arredo, quali vasi neoclassici in porcellana e alabastro e due dipinti ovali, sono stati ricollocati.
Gli storici dell’arte e i restauratori dell’Unità operativa per i Beni storico-artistici della Soprintendenza, diretta da Maddalena De Luca, si sono serviti di due inventari del 1807, uno dei quali già utilizzato per la stanza reale. Le ricerche d’archivio hanno permesso anche di individuare il nome del marmoraro, il palermitano Giosuè Durante, che tra il 1805 e il 1808 realizzò un ambiente unico, il Gabinetto di pietre dure al terzo piano della Casina.
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