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Nicola Pirulli
Leggi i suoi articoliTorino. Dal 25 ottobre al 24 febbraio le Sale Chiablese dei Musei Reali accolgono «Tutti gli “ismi” di Armando Testa», la mostra che celebra il più importante pubblicitario italiano del secolo scorso. Curata da Gemma De Angelis Testa, moglie di Armando (Torino, 1917-92), e da Gianfranco Maraniello, direttore del Mart-Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, l’esposizione, che nel 2017 è stata ospitata proprio dal Mart, ripercorre la carriera di colui per il quale è ormai diventato difficile trovare una definizione adatta: grafico, creativo, comunicatore, inventore ma, forse e soprattutto, artista, se è vero che sue opere trovano oggi posto anche al MoMA di New York e allo Stedelijk Museum di Amsterdam.
La selezione di disegni, sculture, bozzetti, video, fotografie e oggetti attraversa alcune delle tappe fondamentali della vita lavorativa, e non, di Testa (come la sfera su una mezza sfera del Punt e Mes, oggi celebrata con una scultura nel centro di Torino); e celebra gli «ismi», le correnti artistiche e i movimenti culturali che lo ispirarono e grazie ai quali seppe dare vita a un universo simbolico e una visione del segno grafico davvero rivoluzionari. Sintesi e specchio di un mondo in cambiamento, le sue creazioni anticiparono quella civiltà delle immagini in cui oggi siamo immersi.

L'allestimento della mostra di Armando Testa al Mart nel 2017. Foto di Fabio Mantegna
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