Anastasia Samoylova e l’immobiliare antiecologico

Al George Eastman Museum la finalista del Deutsche Börse Photography Foundation Prize 2022 riflessione sul paesaggio degli Stati Uniti meridionali nell’epoca del cambiamento climatico

«Fountain» (2017) di Anastasia Samoylova
Bianca Cavuti |  | Rochester

Dal 16 luglio al 18 dicembre il George Eastman Museum ospiterà «Anastasia Samoylova: FloodZone»: più di 60 fotografie scattate dall’artista russo-americana, presentate insieme ad immagini provenienti dalla collezione del museo.

Iniziata nel 2016 a Miami, la serie che dà il nome all’esposizione è un’affascinante riflessione sul paesaggio nell’epoca del cambiamento climatico. L’autrice concentra la sua attenzione sugli Stati Uniti meridionali, dove il clima tropicale spinge il mercato immobiliare a costruire senza sosta su terreni notoriamente minacciati dall’innalzamento del livello del mare.

Anastasia Samoylova riesce a realizzare immagini esteticamente seducenti, ma al contempo inquietanti, che sottolineano le problematiche e gli effetti di questo fenomeno. Al loro interno, il sogno di una vita paradisiaca, costellata di piscine e palme, si incontra/scontra con le tracce lasciate dalle catastrofi climatiche sul tessuto urbano, dando vita a scenari enigmatici e stratificati.

«Vivere a Miami è agrodolce, scrive l’artista sul suo sito, sembra un paradiso, ma le uniche radici sicure sono quelle delle mangrovie». Anastasia Samoylova è tra le finaliste del Deutsche Börse Photography Foundation Prize 2022.

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