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Martin Bailey
Leggi i suoi articoliIl prestito di opere da parte del British Museum ad Abu Dhabi potrebbe valere 1 miliardo di sterline. Il reperto di maggior pregio è un rilievo di Nimrud, con scena di banchetto (645-635 a.C.), rivalutato l’anno scorso a 100 milioni di sterline
L’opera, il più raffinato rilievo assiro esistente, non è più esposta al pubblico dal 2007, quando è entrata a far parte dell’elenco di possibili candidati a un prestito quinquennale nel Paese del Golfo. Altri cinque manufatti antichi in lista per l’Emirato valgono più di 250 milioni di sterline.
Per il prestito al Museo Nazionale Zayed, la cui apertura è prevista tra il 2016 e il 2017, sono stati scelti circa 500 oggetti (un numero limitato di pezzi sarà concesso in prestito per brevi periodi). Queste cifre corrispondono alle stime delle assicurazioni o al totale che dovrebbe essere pagato in caso di perdita degli oggetti. I trustee del museo londinese hanno per legge l’obbligo «di garantire che ogni oggetto di un possibile prestito venga valutato e assicurato di conseguenza», spiega una portavoce del British, aggiungendo che «la scelta definitiva non è ancora stata fatta», ma che i pezzi sono stati già messi da parte.
La portavoce contesta la cifra di 500 manufatti, rivelata in un primo tempo a giugno, ma non dichiara un numero preciso. «Non possiamo parlare di questioni di valutazione per ragioni di sicurezza, prosegue, ma 1 miliardo di sterline supera significativamente il valore totale» degli oggetti riservati ad Abu Dhabi. In cambio il British riceverà un «onorario» per il prestito che, pur non essendo stato ancora stabilito, sarà sicuramente di diversi milioni di sterline all’anno. Una boccata d’ossigeno per le casse dell’istituzione inglese, sottoposta a pesanti tagli dei fondi statali, una riduzione del 30% effettivo al netto dell’inflazione nei finanziamenti dal 2010 al 2016. Oltre a questa somma, il British percepisce un onorario per la consulenza al progetto del Museo Nazionale Zayed. Sui termini generali del prestito le due parti sono in accordo, ma i dettagli finanziari verranno discussi solo dopo aver redatto l’elenco definitivo degli oggetti.
Solitamente i prestiti in Inghilterra e all’estero non prevedono un pagamento, mentre di norma vengono applicate delle spese sulle mostre internazionali itineranti e qualche volta sul prestito di singoli oggetti all’estero.
L’accordo di Abu Dhabi invece è insolito per il British per via della quantità degli oggetti e della durata. Pur non essendoci ancora dati certi, l’Emirato sta destinando ingenti risorse allo sviluppo dei suoi tre musei: l’apertura del Louvre Abu Dhabi è stata posticipata alla fine del 2016, e non è stata ancora annunciata una data per il Guggenheim Abu Dhabi. Anni fa furono stanziati 2,1 miliardi di dollari per il «programma culturale» dei tre musei, comprensivo di acquisizioni, mostre e spese contrattuali (i costi di capitale per la realizzazione degli edifici sono stati stimati in ulteriori 2,6 miliardi di dollari).
La portavoce del British ha sottolineato l’importanza del Museo Nazionale di Zayed. «Attualmente non esistono luoghi in Medio Oriente dove sia possibile studiare la storia locale nel contesto più ampio di quella regione. Oggi è più importante che mai che il materiale per una corretta comprensione della storia dell’area sia reso disponibile a tutti e crediamo fermamente che il Museo Nazionale Zayed sia il posto giusto».
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