Alla ricerca dell'edera perduta

Nella cultura francese i giardini risuonano a ogni svolta delle vicende culturali del Paese, tra l’amara saggezza di Voltaire, la volontà di dare spazio alla natura selvaggia di Rousseau, e ancora di più di Senancour, autore di Oberman, amatissimo da Franz Liszt che se ne nutrì per i suoi Anni di pellegrinaggio.
Évelyne Bloch-Dano, giornalista e scrittrice, racconta la letteratura francese dal punto di vista del verde, a partire dall’epigrafe di Christian Bobin, che apre il volume: «ho sognato un libro che si apra come si spinge il cancello di un giardino abbandonato».
L’autrice raccomanda di visitare Versailles e le altre creazioni di Le Nôtre in autunno e in inverno, in stagioni lontane dai picchi turistici. Da lì passa a narrare delle passioni di Georges Sand per la raccolta di erbari e florari, attività che scandivano i lunghi soggiorni nella magione avita di Nohant, dove la botanica andava di pari passo
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)