All’Hamburger Bahnhof i sogni di Sedira non hanno titolo

Film, interni, fotografia e performance dell’artista franco-algerina, destinataria di una menzione speciale della giuria alla Biennale di Venezia dell’anno appena trascorso

L’intervento di Zineb Sedira alla Biennale di Venezia del 2022 viene riproposto all’Hamburger Bahnhof. © Foto Thierry Bal
Francesca Petretto |  | Berlino

Per chi non l’ha vista nel Padiglione Francese della 59ma Biennale di Venezia 2022, dove si è meritata una menzione speciale della giuria per le migliori partecipazioni nazionali, arriva all’Hamburger Bahnhof l’artista franco-algerina Zineb Sedira (Parigi, 1963) con la mostra omonima «Zineb Sedira: Dreams Have No Titles».

Il suo intervento veneziano è riproposto a Berlino dal 24 febbraio al 30 luglio: in un insieme di film, interni, fotografia e performance, l’artista intreccia parti della sua biografia con la storia della settima arte, soprattutto francese, algerina e anche italiana, creando un film che alterna remake di scene di pellicole del cinema militante degli anni ’60-’70, traendo ispirazione da altre, emblematiche della storia del cinema, a sequenze di «making of» del suo proprio film con la sua voce fuori campo che narra la storia della sua vita, tra famiglia e comunità di immigrati algerini nelle banlieue parigine o nella lontana patria.

Sedira ha concepito lo spazio espositivo come un set cinematografico per una ripresa dal vivo che combina finzione e documentazione, il personale e il collettivo. «I sogni non hanno un titolo» ha però anche il sapore amaro delle promesse disattese, come un racconto ammonitore sul fallimento di un sogno di emancipazione che, soprattutto in Algeria, non è mai divenuto realtà. La mostra è stata curata da Yasmina Reggad, Sam Bardaouil e Till Fellrath in collaborazione con l’Institut français di Parigi.

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