All’Albertina il disegno fiammingo è di casa
90 fogli dalle collezioni del museo viennese, tra le maggiori del mondo di arte delle Fiandre

Il Museo Albertina ospita una delle maggiori collezioni al mondo di arte fiamminga, in particolare disegni e grafica. La maggior parte delle acquisizioni ebbero luogo grazie a Alberto di Sassonia-Teschen, che a partire dal 1780 abitò a Bruxelles in quanto governatore dei Paesi Bassi Austriaci ed ebbe accesso al dinamico mercato dell’arte locale.
Rientrato a Vienna nel 1793, tre anni dopo il duca acquisì un ulteriore corpus di opere dalla biblioteca imperiale, cosicché all’alba del 1800 poteva vantare una collezione di 3.500 disegni di arte fiamminga: «In quasi nessun’altra epoca della storia europea si è assistito a una fioritura dell’arte del disegno come nelle Fiandre del XVI secolo», dice Klaus Albrecht Schröder, direttore dell’Albertina, che per illustrare l’importanza e la varietà di quell’humus storico-artistico presenta dal 15 febbraio al 24 maggio 90 opere dalle raccolte del museo.
Fra gli artisti selezionati dalla curatrice Laura Ritter per «Brueghel e il suo tempo» figurano tra gli altri Pieter Breughel il Vecchio, Jan de Beer, Maarten van Heemskerck e Hendrick Goltzius, con lavori che spaziano da ritratti a paesaggi, da allegorie a raffigurazioni fantastiche. Passando al setaccio i depositi del museo, Ritter ha individuato inoltre per la mostra una serie di opere finora esposte raramente.
«Il XVI secolo rappresentò il momento culminante dello sviluppo economico, finanziario e culturale delle Fiandre, grazie anche a una vantaggiosa posizione geografica. L’ascesa della borghesia, accanto all’aristocrazia e al clero, fu un motore del mercato dell’arte e dell’avanzamento del disegno a espressione compiutamente autonoma», spiega Ritter, che ricorda come, nei Paesi Bassi, frequenti lotterie offrissero premi anche in forma di sculture e dipinti, favorendo così pure la produzione artistica locale, mentre le fiere che trattavano anche arte permettevano agevoli acquisizioni.
Centro di commerci di prodotti di ogni tipo e pure di merci di lusso, Anversa fu in questo senso un vero e proprio cuore pulsante della regione, che consentiva agli artisti sia di procurarsi i materiali per le loro creazioni, sia lucrative prospettive di vendita, cosicché molti si stabilirono nella fiorente città portuale, dando vita ad una felice stagione della storia dell’arte e del disegno.