Al Musée des Arts Décoratifs moda & sport dal Medioevo alle due guerre

Tra i 450 oggetti esposti (accessori, fotografie, riviste, manifesti e abiti) i primi bikini degli anni ’30 e ’40 a vita alta, l’iconica polo Lacoste e le scarpe da tennis con il tacco a spillo di Cyd Jouny

«Basket Soho (autunno-inverno 1993)» e  «Basket Tandem (primavera-estate 1993)» di  Cyd Jouny. Foto: Musée des Arts Décoratifs, Jean Tholance
Luana De Micco |  | Parigi

Quanta acqua è passata sotto i ponti dall’abito con gonna a pieghe e cardigan smanicato disegnato da Jean Patou, nel 1920, per la tennista Suzanne Lenglen, giudicato anticonformista per l’epoca, all’aderentissima tuta Black Panther (firmata Nike) sfoggiata dalla statunitense Serena Williams sulla terra rossa del Rolland Garros, nel 2018, e vietata dal torneo perché «irrispettosa».

Se i canoni della moda sportiva sono cambiati nel tempo, non è cambiato il legame forte che unisce due mondi solo apparentemente inconciliabili, ruotando entrambi intorno allo stesso fulcro motore: il corpo umano. Mentre a Parigi si parla sempre di più di sport, con le Olimpiadi 2024 che si avvicinano (si terranno l’estate prossima), nel programma culturale che accompagna l'evento sportivo rientra anche la mostra «Moda e sport. Da un podio all’altro» proposta, dal 20 settembre al 7 aprile 2024, dal Musée des Arts Décoratifs.

In un percorso cronologico e tematico, il museo traccia la storia della moda sportiva, dall’antichità ad oggi, passando per il Medioevo, la corte di Versailles e gli anni tra le due guerre mondiali, quando Jean Patou, Jeanne Lanvin, Gabrielle Chanel e Elsa Schiaparelli diventano i pionieri dello «sportswear», interessandosi per primi allo sport. Da dieci anni a questa parte, si assiste alla moltiplicazione delle collaborazioni tra i big delle sneakers e i brand della moda, come Adidas con Stella McCartney e Gucci o Fila con Fendi. Le star dello sport prestano il loro volto all’alta moda, come Zidane per Dior e Naomi Osaka per Vuitton. Il museo espone circa 450 oggetti, accessori, foto, riviste, manifesti, abiti e completi sportivi, tra cui gli sweater Hermès degli anni 30, i primi bikini degli anni ’30 e ’40 a vita alta, l’iconica polo Lacoste col coccodrillo e le scarpe da tennis col tacco a spillo di Cyd Jouny del 1993.

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