Al Metropolitan Lagerfeld è immersivo
Sponsorizzata da Chanel e allestita dall’archistar giapponese Tadao Ando, la mostra illustra la complessa metodologia di lavoro dello stilista tedesco scomparso nel 2019

Con «Karl Lagerfeld: A Line of Beauty», aperta fino al 16 luglio il Metropolitan Museum of Art rende omaggio, come afferma il curatore Andrew Bolton che ha collaborato con Mellissa Huber, alla «complessa metodologia di lavoro di Lagerfeld, tracciandone l’evoluzione dal bidimensionale al tridimensionale, dal disegno alla sfilata. Le linee fluide dei suoi schizzi trovano infatti espressione nei temi ricorrenti delle sue creazioni per Chanel, Chloé, Fendi, la sua etichetta personale Karl Lagerfeld e Patou, creando un corpus di lavoro diversificato e prolifico che rimane ineguagliato nella storia della moda».
Con l’allestimento dell’archistar giapponese Tadao Ando (che avrebbe dovuto realizzare lo studio di Lagerfeld a Biarritz) e la sponsorizzazione di Chanel, la mostra prende spunto dal volume L’analisi della bellezza pubblicato nel 1753 dal pittore e scrittore William Hogarth, che fa coincidere la «linea della bellezza» con quella serpentinata, capace di conferire vivacità e movimento, in contrapposizione alla rigidità della linea retta.
La mostra indaga l’approccio creativo di Lagerfeld con un taglio tematico e concettuale, presentando, con largo uso delle tecnologie immersive, 150 capi oltre a schizzi, foto e opere d’arte appartenenti a un arco temporale che dall’assegnazione dell’International Woolmark Prize nel 1954 giunge agli ultimi lavori del 2019. Le sale introduttive sono dedicate agli esordi di Lagerfeld come assistente presso Balmain e al ruolo delle «premières d’atelier» (le direttrici dei laboratori di sartoria) intervistate dal regista francese Loïc Prigent.
Le sale successive intrecciano i due grandi filoni linea retta/linea serpentinata, alla base anche dell’allestimento espositivo, che convivono nelle creazioni dello stilista marcando le spinte antitetiche tra modernità classicista/minimalista e storicismo romantico/decorativo. Ne discendono nove «sottolinee» che contrappongono concetti come maschile e femminile, romantico e militare, canonico e controcorrente, artigianale e industriale, figurativo e astratto.