Al Giardino di Boboli è la volta di Tony Cragg

Le sculture dell'artista dialogano con la natura e la storia

«Manipulation» (2008) di Tony Cragg. Foto di Charles Duprat
Laura Lombardi |  | Firenze

Il ciclo di mostre di scultori contemporanei al Giardino di Boboli accoglie questa volta Tony Cragg, che dal 5 maggio al 26 ottobre invade con una quindicina di opere il grande spazio verde che da Palazzo Pitti sale verso Forte Belvedere e si estende fino a Porta Romana.

La mostra, a cura di Eike Schmidt e Jon Wood, si lega all’interesse dell’artista inglese per l’inserimento della scultura nell’ambiente, elemento chiave del suo lavoro, che lo ha portato a fondare a Wuppertal (Germania), dove si è trasferito dal 1977, un centro di scultura in dialogo con la natura, nonché a esporre sculture monumentali in spazi urbani, quali Park Avenue a New York.

Le forme di Cragg, che sintetizzano attraverso l’astrazione la molteplicità del reale, sono frutto degli interessi coltivati fin da giovane per le proprietà intrinseche della materia, con esperienze come quella di tecnico di laboratorio alla National
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Laura Lombardi