Agli Uffizi l'Aretino e il suo fortissimo legame con l’arte

Un allestimento strutturato secondo una scansione biografica ma con alcuni affondi tematici

«Ritratto di Pietro Aretino» (1545) di Tiziano, Firenze, Galleria Palatina (particolare)
Laura Lombardi |  | Firenze

Pietro Aretino, una delle maggiori figure di intellettuale del ’500, firmava una giovanile raccolta di poesie, l’Opera nova, come «pictor». E il suo legame con il mondo dell’arte rimarrà fortissimo, come ben illustra la mostra «Pietro Aretino e l’arte del Rinascimento», a cura di Anna Bisceglia, Matteo Ceriana e Paolo Procaccioli (due storici dell’arte e un italianista), fino al 3 marzo nell’Aula Magliabechiana della Galleria degli Uffizi, incentrata sui rapporti tra parola e immagine, come fu la mostra dedicata a Pietro Bembo a Padova nel 2013.

«L’Aretino è spesso ricordato solo come scrittore satirico e orditore di trame politiche, ma la sua produzione è ben più ampia e complessa, spiega Anna Bisceglia; di grande interesse sono anche le lettere che scrive agli artisti, perfino a quelli che vede tutti i giorni, con l’intento quindi di renderle pubbliche, quasi degli elzeviri; inoltre
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