Addio a Tucci Russo, gallerista colto e appassionato dell’Arte povera

La prima galleria, nel 1975, con una mostra di Calzolari. E poi i Merz, Kounellis, Anselmo, Long, Cragg, Cucchi, Penone, artisti cui lo legò anche una salda amicizia

Giuseppe Penone, Giovanni Anselmo, Antonio Tucci Russo, Alda Anselmo, Jan Dibbets nel 1971, al tiro al bersaglio di piazza Vittorio Veneto a Torino
Giorgio Guglielmino |  | Torino

Il gallerista Antonio Tucci Russo è mancato il 21 aprile all'età di 79 anni lasciando una splendida galleria (anzi due, da quando nel 2017 aveva aperto uno spazio sobrio ed elegante al primo piano di un palazzo di Torino), una montagna di ricordi in tutti coloro che lo hanno conosciuto e forse lasciando alle spalle anche una maniera di essere gallerista, così legato da amicizia vera con gli artisti e spinto da una serietà nel proporre una dietro l’altra mostre di livello sempre elevato come oggi difficilmente si vede.

La sua passione era l’Arte povera e non a caso aprì la sua galleria a Torino (poi spostata in campagna, a Torre Pellice) nel 1975 con una mostra di Pier Paolo Calzolari, una sorta di primissima retrospettiva con opere dell’artista dal 1965 al 1970. E poi Mario Merz nel 1976, Jannis Kounellis nel 1977, Giovanni Anselmo nel 1978, Marisa Merz nel 1980…Richard Long e Tony Cragg furono i primi due artisti stranieri di cui si innamorò e che presentò in galleria rispettivamente nel 1983 e nel 1984.

Anche il tedesco Thomas Schütte fu un artista che Tucci Russo propose con costanza, con la prima mostra nel 1986 e all'ultima nel 2022. A prima vista inconsuete le mostre che propose anche di Sandro Chia (1976) ed Enzo Cucchi (1979), ma erano gli anni immediatamente precedenti «Aperto ’80» di Achille Bonito Oliva alla Biennale di Venezia e tali mostre non sono altro che una riprova della curiosità e dell'interesse di Tucci Russo per tutto ciò che bolliva in pentola.

Commosso nell’apprendere la notizia, Danilo Eccher ha commentato: «Mi piace ricordarlo nella vecchia sede del mulino, sotto lo studio di Mario Merz, quando mi presentava il lavoro "Che fare". Due amici che non ho piú, due amici ai quali devo sempre dire grazie».

A me piace invece ricordarlo ad Artissima 2022 quando presidiava lo stand insieme alla moglie Lisa. Che cosa c'era di speciale in quello stand? Beh, semplicemente il fatto che era il piú bello di tutta la fiera.

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