Addio a David Bowie

Il musicista britannico ha ispirato una generazione di artisti. E lui stesso dipingeva, collezionava arte e ne scriveva sulla rivista «Modern Painters»

David Bowie, «Self portrait in pose», utilizzato anche come immagine di copertina di «Heroes», 1978. The David Bowie Archive 2012, Image VA Images
Gareth Harris, Anny Shaw |

Londra. Sono tante le personalità del mondo dell'arte, non solo britannico, che oggi si uniscono al cordoglio per la morte di David Bowie, musicista, artista e attore scomparso ieri a 69 anni dopo una battaglia di un anno e mezzo contro il cancro.

Bowie aveva studiato arte alla Bromley Technical High School; nel 1995 The Gallery in Cork Street a Londra aveva ospitato la sua prima mostra personale di dipinti.

Oltre a dipingere, Bowie collezionava (spaziava da Rubens e Tintoretto a Graham Sutherland, Stanley Spencer, Balthus, Gilbert & George) e scriveva d'arte. Nel 1997 aveva cofondato 21, un progetto editoriale di libri d'arte e faceva parte del comitato editoriale di «Modern Painters» , contribuendo regolarmente alla rivista con suoi articoli. Nel 1996 aveva dedicato un editoriale su Jean-Michel Basquiat e quello stesso anno, nel biopic dedicato al graffitista statunitense scomparso a soli 28 anni,
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© Riproduzione riservata Con Balthus a Rossinière nel 1994: Bowie l'aveva intervistato per «Modern Painters». Foto:  Jean-François Schlemmer
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