Ad Aquileia lo sfarzo della Serbia romana

Palazzo Meizlik ospita anche i tesori del Museo Nazionale di Belgrado che riaprirà dopo 15 anni a conclusione della mostra friulana

L'elmo di Berkasovo
Federico Castelli Gattinara |  | Aquileia (Ud)

Prima, il 21 dicembre 2016, l’accordo Mibact-Fondazione Aquileia con l’affido a quest’ultima di tutte le aree archeologiche della città, da vent’anni patrimonio Unesco. Poi, il 14 febbraio scorso, il rinnovo dell’accordo Mibact-Regione Friuli Venezia Giulia per altri 10 anni, col passaggio alla Fondazione anche del Museo Archeologico Nazionale, e non solo.

In questo scenario di proficua collaborazione sulla gestione e valorizzazione del patrimonio si inserisce la mostra aperta fino al 3 giugno a Palazzo Meizlik «Tesori e Imperatori» dedicata alla Serbia romana, un’occasione afferrata in corner visto che gran parte dei pezzi più importanti provengono dal Museo Nazionale di Belgrado, che riaprirà dopo 15 anni subito dopo la mostra.
Forse non tutti sanno che la Serbia romana fu un luogo ricco di fortezze, ville imperiali, importanti centri urbani e fiorenti commerci, un vero e proprio crocevia
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