A Villa Bertelli una fenomenologia dell’arte di Rotella

Nell’allestimento versiliano le continue sperimentazioni di tecniche diverse dell’artista calabrese (décollage, artypo, frottage, éffaçage ecc)

«Western» (2005), di Mimmo Rotella (particolare)
Laura Lombardi |  | Forte dei Marmi (Lu)

Fino al 17 settembre Villa Bertelli ospita la mostra, a cura di Edoardo Falcioni, dedicata a Mimmo Rotella, figura storica dell’arte italiana del ’900 e di fama internazionale, l’inventore del décollage, l’unico italiano a far parte del gruppo dei Nouveaux réalistes francesi (e sarà proprio il critico del gruppo, Pierre Restany, a definire Rotella negli anni ’90 come un «mezzo secolo di cultura urbana»).

Vissuto per anni a New York, amico di Pollock, Rauschenberg e Twombly, Warhol, Jeanne-Claude e Christo, Rotella, dopo gli esordi negli anni ’40 con il gruppo Forma 1, non cessa di sperimentare tecniche diverse, che il percorso della mostra bene illustra: dalle retro d’affiche, i riporti fotografici che rappresentano principalmente reportage sociopolitici e ritratti di colleghi e amici, agli artypo, con fogli di stampa utilizzati per gli avviamenti di macchina su cui venivano stampate immagini a caso, successivamente trasportate dall’artista su supporti come tela o plastica, dai frottage e éffaçage ai blank e a una serie di altre invenzioni nell’eredità duchampiana del readymade e della scultura dada, fino alle sovrapitture degli anni ’80.

Opere, queste ultime, nelle quali riesce, come gli riconosce Achille Bonito Oliva, a instaurare un procedimento dialettico tra décollage e pittura, con figure che richiamano tracce della tradizione. La mostra promossa da Villa Bertelli, Comune di Forte dei Marmi, Fondazione Mimmo Rotella e coprodotta con Oblong Contemporary Art Gallery di Dubai e Forte dei Marmi, traccia una sorta di fenomenologia dell’arte rotelliana, legata a temi di matrice pop, seguendone le costanti, pur nel mutare delle tecniche, e le sollecitazioni provenienti dal mondo del cinema e dello spettacolo.

Il percorso si chiude con la sezione intitolata «Le muse ispiratrici di Rotella», che riunisce décollage recenti, eseguiti fin quasi alla morte nel 2006, ma sempre notevoli nel registrare con sensibile sguardo molteplici aspetti della società contemporanea.

© Riproduzione riservata
Calendario Mostre
Altri articoli di Laura Lombardi