A Roma non è chiaro
Mentre alcune proteste contro le Soprintendenze uniche sono state, prevedibilmente, localistiche (a Taranto si dichiarano «scippati» da un’altra sede pugliese), a Roma la suddivisione di aree a fine febbraio resta quanto mai nebulosa. E ha qualche solido fondamento la preoccupazione di più funzionari su come verranno distribuiti i notevoli incassi garantiti da luoghi come il Colosseo e il Foro: finora tutto è stato spalmato anche in sedi meno ricche. Il bilancio del 2015 è stato di 46,9 milioni di euro.
La Soprintendenza speciale di Roma è guidata da un architetto, Francesco Prosperetti che, dopo i malumori iniziali di vari archeologi, non si può certo dire che stia trascurando la tutela. L’ente principale perde Ostia, l’Appia antica e il Museo nazionale romano, che diventano tutti e tre autonomi. Ostia antica ora è in tre blocchi: gli scavi, la zona chiamata «Isola» e il Portus imperiale. A occhio
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