A Parigi Fontana è d’argento
Nella sezione Thinking Italian dell’asta francese di Christie’s l’artista dei «buchi» è presentato fra i protagonisti con un «Concetto spaziale» del 1960. Alte le aspettative anche per Burri e Boetti

Una cinquantina di opere selezionate, molte delle quali di artisti italiani del secondo Novecento, saranno le protagoniste dell’incanto parigino «Avant-Garde(s)» di Christie’s del prossimo 20 ottobre, con stime totali comprese tra 22,3 e 34,2 milioni di euro. La scelta conferma come i lavori italiani più storicizzati degli ultimi decenni continuino a essere ricercati e apprezzati a livello internazionale. In particolare la sezione «Thinking Italian», vendita che tradizionalmente si svolgeva a Londra, verrà invece battuta all’interno dell’asta parigina programmata in concomitanza con la rassegna «Paris+»organizzata da Art Basel.
Quello che sulla carta si preannuncia come il probabile top lot è un grande «Concetto spaziale» (ben 200 x 200 cm) eseguito da Lucio Fontana nel 1960, il più imponente della seconda serie dei “buchi” su superficie argentata che vide l’artista impegnato tra il 1955 e il 1962. Pubblicata in catalogo con stima a richiesta, la tela era stata esposta a Torino nel 1970 nella prima importante retrospettiva italiana dopo la scomparsa dell’autore nel 1968 ed è rimasta per più di quaranta anni nella disponibilità di una famiglia italiana, venendo esibita solo in un’altra occasione in Giappone nel 1986.
Gli specialisti di Christie’s si attendono molto anche da un «Cretto» di Alberto Burri (1977), stimato 3,5-4,5 milioni di euro, transitato nel 2014 dalla galleria Mazzoleni di Torino dove fu acquistato dall’attuale proprietario.
Arte povera ancora sugli scudi con una «Mappa» (1979-80) eseguita durante l’invasione russa dell’Afghanistan da Alighiero Boetti. L’iconico lavoro, con misure di 130x230 cm e la cui stima è 2-3 milioni di euro, non è mai apparso finora sul mercato, essendo stato acquistato direttamente da Boetti nei primissimi anni Ottanta dalla madre del venditore.
Non manca un evergreen come Pablo Picasso, rappresentato nella vendita parigina da una «Tête d’homme de profil II», olio su tela del 1965 tipico del tardo stile dell’artista spagnolo, stimato 2-3 milioni di euro e già proveniente da un’asta Sotheby’s New York del 1987.
La bandiera delle avanguardie storiche del Novecento è tenuta alta in prima battuta da «Composition XXI», dipinto creato da Theo van Doesburg nel 1923 (1,4-2 milioni di euro), anch’esso acquistato nell’atelier del pittore direttamente dagli antenati degli ultimi proprietari.
La provenienza di tutte queste opere, mai apparse di recente nella disponibilità di mercanti e di aste internazionali, dà l’idea del lavoro di selezione estremamente minuzioso svolto da Christie’s per l’occasione e legittima le aspettative di risultati importanti, dal momento che uno dei principali fattori di successo di un lotto è la sua “freschezza”, intesa come la sua comparsa sul mercato per la prima volta dopo anni di appartenenza a una collezione privata.
Trovano posto infine in catalogo alcuni artisti viventi. È questo il caso, oltre al centenario Pierre Soulages presente con due titoli, di cui uno recentissimo («Peinture», datato 20 luglio 2020 e stimato 1-1,5 milioni), degli italiani Giovanni Anselmo, Giulio Paolini e Pier Paolo Calzolari, di cui sono tuttavia inseriti lavori già altamente storicizzati e tutti risalenti al periodo 1968-1978.
L’occhio sulla Paris Art Week 2022
