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A Paestum scavano gli sponsor

La pasta fa bene all’archeologia insieme con donazioni e sponsorizzazioni che dall’inizio dell’anno hanno portato 85mila euro nelle casse del Parco Archeologico di Paestum

Dal 17 ottobre, grazie ai 45mila euro del pastificio Antonio Amato e agli altri 40 di sponsor e donatori privati, sono iniziati gli scavi archeologici nella parte ovest del tempio di Nettuno, nei quartieri abitativi (di epoca romana) della città. Il denaro è stato investito per il finanziamento di borse di studio di ricerca per due archeologi che collaboreranno all’attività di scavo per i prossimi 3 anni.

Soddisfatto il direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel: «Le donazioni e gli sponsor sono un effetto positivo della Riforma del ministro Franceschini». L’autonomia speciale data al Parco più la legge Artbonus che prevede sgravi fiscali fino al 65%, hanno creato nuove possibilità per coinvolgere i privati nella salvaguardia dell’arte. «Siamo il primo museo autonomo in Italia che scava. Prima erano soltanto le Soprintendenze. Faremo uno scavo programmato per conoscere meglio la storia del sito», dice Zuchtriegel.

Con la sponsorizzazione, l’azienda Amato avrà diritto ad avere il nome nella segnaletica dello scavo. I giovani archeologi coinvolti nella ricerca, nei lavori di formazione e conoscenza, riceveranno per un periodo di 6 mesi circa 9mila euro ciascuno. Al Museo di Paestum continuano intento i lavori di riqualificazione e allestimento di nuovi spazi espositivi. Dall’inizio dell’anno il Parco archeologico ha registrato 320mila visitatori: incremento del 27% rispetto al 2015 con incassi aumentati del 50%.

Tina Lepri, 01 novembre 2016 | © Riproduzione riservata

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