A Milano la fotografia è Mia
Al Superstudio Maxi la 12ma edizione della Milano Image Fair, la prima di proprietà di Fiere di Parma

Si pone sotto il segno di Davide Bramante (1970), autore della raffinata immagine coordinata, la XII edizione di Mia-Milano Image Fair, la più autorevole fiera italiana dedicata all’immagine fotografica, fondata nel 2011 da Fabio Castelli. Dal 23 al 26 marzo l’evento si apre, per la quarta volta, nel Superstudio Maxi (via Moncucco 35), ma con una novità, poiché questo 2023 vede l’ingresso di Fiere di Parma, che ha acquisito la fiera.
Il Dna di Mia resta però profondamente milanese, com’è confermato anche dall’immagine guida, tratta dalla serie delle «Città ideali» di Bramante. Cento gli espositori della Main Section (90 le gallerie, per un terzo straniere), selezionate dal direttore, Fabio Castelli, con le advisor Gigliola Foschi ed Enrica Viganò. Al fianco di Mia, Bnl Bnp Paribas, main sponsor dalla prima edizione e promotore del Premio più importante, destinato agli artisti che espongono in galleria, e, per l’undicesimo anno, Eberhard & Co., che propone il progetto di Riccardo Boccuzzi (1986), «Artificial Hell», generato dall’intelligenza artificiale.
Fra gli altri premi, la IV edizione di New Post Photography, curata da Gigliola Foschi, i cui vincitori avranno una mostra in fiera e, per la seconda volta, il Premio Irinox Save the Food, a cura di Claudio Composti, destinato ad artisti che affrontano nelle loro immagini il tema universale del cibo. I progetti speciali di quest’anno sono «Reportage Beyond Reportage», curato da Emanuela Mazzonis di Pralafera, con opere di autori presenti in fiera che testimoniano la contemporaneità di questa figura e l’ampliamento dei confini del reportage; «Bdc-Bonanni Del Rio Catalog», polo culturale di Parma, con la seconda edizione di La Nuova Scelta Italiana, che presenta tre artisti innovativi, e «Underskin, Stories from Iran», progetto curato da Rischa Paterlini.
«Sono presenti in fiera gallerie iraniane, spiega la curatrice, ma anche italiane, americane e londinesi che rappresentano artisti iraniani, alcuni molto noti come Tahmineh Monzavi e Shadi Ghadirian, altri meno conosciuti in Occidente ma di grande valore. Sarà presente a MIA, con un intenso reportage fotografico sull’Iran, anche Sarah Doraghi, che dialogherà con il collezionista Roberto Spada, mentre in collegamento avremo Shirin Neshat, in dialogo con Bartolomeo Pietromarchi e Ilaria Bernardi. Gli iraniani, in questo momento durissimo, chiedono soltanto di essere ascoltati e conosciuti per ciò che sono». L’opera premiata sarà acquisita dalla collezione miramART by Grand Hotel Miramare.