A Londra il Nero è Fantastico

Alla Hayward Gallery undici artisti immaginifici ripensano le differenze razziali

Un’opera di Sedrick Chisom
Federico Florian |  | Londra

Sino al 18 settembre la Hayward Gallery ospita «In the Black Fantastic», collettiva dedicata al ricorso del fantastico nel lavoro di artisti di colore. «Il concetto di black fantastic, spiega il curatore Ekow Eshun, non descrive un movimento o una rigida categoria, semmai una visione condivisa da artisti costretti a fare i conti con le ineguaglianze razziali della società contemporanea».

E così, nel lavoro degli undici artisti in mostra, elementi tratti dal folklore, dal mito, dalla fantascienza e da tradizioni spirituali di origine africana vengono riciclati e riconfigurati in un’estetica epica e fiabesca che non si traduce in pura evasione, ma piuttosto in un esame attento di certe idee sulla «razza», spalancando allo sguardo dei visitatori nuove possibilità di esistenza e identità.

Un tripudio critico e immaginifico, che prende la forma di dipinti, fotografie, video, sculture e installazioni. Ad aprire la mostra è una nuova produzione di Nick Cave, composta da centinaia di calchi del braccio dell’artista uniti l’uno all’altro come le maglie di una catena.

Accanto alle fotografie autoritratto di Hew Locke sotto le spoglie di tiranno o bandito, figurano i lavori in tecnica mista di Lina Iris Viktor nati dal melting pot di fonti variegate, quali l’astronomia, i dipinti di sogni degli aborigeni, l’arte tessile africana, nonché la mitologia dell’Africa centrale e occidentale.

Anche il mito occidentale viene reinterpretato sotto la lente della cultura black: come nei dipinti di Chris Ofili, che ricollocano l’incontro tra Ulisse e Calipso sulle coste dei Caraibi. Accompagna la mostra un ricco programma di eventi.

© Riproduzione riservata Un’opera di Tabita Rezaire. Cortesia dell’artista
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