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A Ferrara il meglio del fotogiornalismo internazionale

In occasione dl festival di «Internazionale», fa tappa al Pac la mostra World Press Photo

Margherita Criscuolo

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Ferrara. Il racconto del 2015 per immagini è in scena al Pac-Padiglione di arte contemporanea di Ferrara che ospita fino al 23 ottobre gli scatti vincitori del World Press Photo 2016 , il prestigioso concorso di fotogiornalismo mondiale promosso dalla omonima fondazione olandese nata nel 1955. Dopo aver fatto tappa a Milano e Roma, e prima di spostarsi a Napoli e in Val d'Aosta, la mostra arriva per la prima volta sia a Bari sia nella città estense, significativamente nei giorni del festival di giornalismo della rivista «Internazionale», partner dell'evento, con cui condivide la vocazione.
«La scelta di un centro così ricco di cultura come Ferrara conferma la volontà di portare il WPP anche in città più piccole, con l'intenzione di diffonderlo sempre più», spiega il fotografo Francesco Zizola, co-organizzatore e più volte vincitore, da anni impegnato a raccontare con l'obiettivo il dramma dei migranti. Il suo scatto di un barcone nel Canale di Sicilia Sulla stessa barca», Noor), secondo premio nella categoria Contemporary Issues, storie, condivide il tema con numerosi altri scatti in mostra, come quelli diSergey Ponomarev, che ha seguito per il New York Times le migrazioni da Lesbo all'Europa dell'Est, e soprattutto alla foto vincitriceassoluta del contest, nonché della sezione Spot News, «Speranza di una nuova vita», dell'australiano Warren Richardson. L'immagine è stata scattata nell'agosto del 2015 a Röszke in Ungheria e mostra un uomo che fa passare un bambino attraverso un varco nel filo spinato al confine con la Serbia: è la foto dell'anno, l'immagine emblematica di un dramma senza precedenti che, nel 2015, si è imposto sull'attualità.
«Nel suo offrire una sintesi storica dell'anno passato, il WPP 2016 testimonia, con la mole di riconoscimenti a lavori sul tema, quanto l'emergenza migranti si sia attestata come uno degli eventi cruciali del 2015. Un aspetto ancora più interessantecontinua Zizola, è la presenza di tante testimonianze dei luoghi da cui si origina il fenomeno: esempi molto duri, ma fortemente significativi, della vita in Siria, e foto incredibili dell'estrema povertà in Africa. Ognuno di noi lavora a una porzione del racconto che però è molto più ampio, e il WPP lo restituisce nella sua complessità e completezza, come raramente un giornale riesce a fare, offrendo a chi guarda un'ottima occasione di riflessione, impressionante e istruttiva».

Come ogni edizione, i lavori del WPP sono suddivisi in categorie: natura e ambiente, vita quotidiana, mutamenti climatici e sociali, sport, ritrattisti, reportage di guerra. Tra gli scatti della sezione Natura in mostra al Pac l'immagine suggestiva, in bianco e nero, di una balena immortalata dal fondo del mare mentre risale in superficie circondata dai sub (Anuar Patjane Floriuk, Messico, «I sussurri delle megattere»), quella dell'eruzione notturna del vulcano Colima in Messico colpito da un fulmine, opera di Sergio Tapiro («La potenza della natura»), e gli scatti di Christian Ziegler dei camaleonti del Madagascar,  minacciati dalla deforestazione.

Ogni anno, da 59 anni, al World Press Photo partecipano migliaia di fotoreporter delle maggiori testate e agenzie di stampa internazionali, tra cui National Geographic, Bbc, Cnn, Afp, Magnum, «Le Monde», «El País». Le foto vincitrici, selezionate da una giuria di esperti internazionali e suddivise per categorie, vanno a comporre la mostra itinerante, che presenta al mondo l'eccellenza del fotogiornalismo mondiale. «Con un centinaio di esposizioni raggiungiamo quattro milioni di persone», ha detto il direttore generale del WPP Lars Boering durante un incontro col pubblico del festival di Ferrara. Nell'ultima edizione, la 59esima, sono state quasi 83mila le immagini sottoposte alla giuria da 5.775 partecipanti di 128 nazionalità: a vincere 42 fotografi, provenienti da 21 Paesi.

Margherita Criscuolo, 02 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

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