A bordo del «treno maya»
È difficile prevedere se entro la fine dell’anno potrà cominciare a funzionare il primo tratto in Messico, perché i dati che arrivano sono contrastanti

I lavori per la realizzazione del «treno maya» vanno avanti, ma non è chiaro se la costruzione proceda secondo i tempi previsti. Pertanto, è difficile prevedere se entro la fine dell’anno potrà cominciare a funzionare il primo tratto, perché i dati che arrivano sono contrastanti. Da un lato sono segnalate questioni burocratiche e modifiche del progetto (la più rilevante è la decisione di sopraelevare 42 km di ferrovia), che potrebbero portare a rilevanti ritardi, dall’altro ci sono gli annunci delle società che lavorano alla costruzione della ferrovia che cercano personale e offrono stipendi molto buoni.
Sul fronte della tutela del patrimonio, cosa che il Messico fa molto bene, si deve segnalare che l’Inah (Instituto Nacional de Antropología e Historia) il 27 aprile scorso ha annunciato che durante i lavori sono stati individuati e posti sotto tutela 1.307 cenotes (grotte sotterranee in cui è presente acqua dolce) e grotte e 48.971 «beni immobili» (muri, basamenti ecc.).
Inoltre, sono state scoperte migliaia di frammenti di ceramica e 704 vasi, dei quali è già stato avviato il restauro. Dal punto di vista artistico e archeologico la scoperta più importante è un’urna con il volto del dio K’awiil, la divinità che durante il Periodo Classico (300-900 d.C.) era simbolo della prosperità e dell’abbondanza e della stessa autorità reale. Infatti, per quanto il dio fosse raffigurato frequentemente dai Maya e apparisse anche nei nomi di molti re, tipologie del genere sono piuttosto rare.