50 anni fa l'alluvione di Firenze: ai Lincei si stila la carta della resilienza delle città d’arte alle catastrofi naturali

Piazza Santa Croce a Firenze dopo l'alluvione del novembre 1966
Federico Castelli Gattinara |

Roma. Dall'11 al 13 ottobre, in occasione dei cinquant’anni dall'alluvione di Firenze del 1966, l’Accademia dei Lincei ha organizzato nella sua sede di via della Lungara 10 una conferenza internazionale  chiamando specialisti da tutto il mondo a riflettere su un tema tragicamente attuale, in questi anni di impazzimento climatico. «Firenze 1966-2006, resilienza delle città d’arte alle catastrofi naturali: il ruolo delle Accademie» raccoglie un davvero impressionante parterre di storici dell’arte, ingegneri, geologi, giuristi ed economisti ognuno chiamato a dare un contributo dalla prospettiva della sua specifica materia.
Ad aprire la sessione sei «big» del calibro di Alberto Quadrio-Curzio, presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Volker ter Muellen, copresidente dell’InterAcademy Partnership (Iap), Giovanni Puglisi, presidente emerito della Commissione Nazionale Italiana per
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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