3 tonnellate di Canova
Il 2 agosto 2013, durante le operazioni di imballaggio per una mostra ad Assisi, cadde e finì in un migliaio di pezzi il gesso di Antonio Canova dell’Accademia di belle arti di Perugia. Il bassorilievo (270 x 140 cm, 3 tonnellate) raffigurante l’uccisione di Priamo è tornato nella Gipsoteca dell’istituto dopo essere stato ricomposto da Daniele Angellotto: «Ho rimesso insieme la maggior parte dei frammenti, chiaramente non tutti, usando un’ottima colla di ultima generazione (fluorurato) che consente un restauro reversibile».
Sono stati decisivi al raggiungimento del risultato un rilievo in 3D, un confronto con la copia al Museo canoviano di Possagno e la scannerizzare dei frammenti, spiega il conservatore dell’Accademia Giovanni Manuali «e si è realizzato un supporto in fibra di carbonio che restituisce unità strutturale all’opera». Ha pagato l’intervento l’assicurazione, la Nationale Suisse.