20mila case: l’ossessione della quotidianità
Aveva già 67 anni l’artista polacca Zofia Ryder quando nell’estate del 1978 ebbe l’idea di fotografare sistematicamente gli interni di tutte le case polacche. Una sola immagine per casa, preferibilmente del soggiorno, il più delle volte con l’inquilino al centro del proprio regno. Altre volte la macchina fotografica immortalava solo il mobilio e l’artista raggruppava successivamente le immagini in base all’oggetto dalla presenza più significativa (come nel caso delle stanze caratterizzate dal televisore).
Quando Zofia Rydet morì nel 1997 era riuscita a fotografare circa 20mila case per la sua «Documentazione sociologica», come usava definire il suo progetto. Sono pochi 20mila interni in confronto all’enormità del numero di abitazioni di un’intera nazione, ma moltissimi se presi nel loro insieme.
Una selezione di immagini è attualmente esposta, fino al 16 gennaio presso il Museo di Arte Contemporanea di
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