2022: un anno di lusso e di record per le case d’asta estere

È di Christie’s il fatturato annuale più alto mai registrato (8,4 miliardi di dollari); per Sotheby’s, Phillips, Bonhams e Dorotheum migliore performance di sempre. Il luxury cresce, i millennial iniziano a comprare e quasi tutte le maison si espandono a Oriente

«Il trionfo della fede sull’eresia per intercessione dei Domenicani» di Francesco Solimena (particolare), venduto da Tajan per 1.249.000 euro
Elena Correggia |

I numeri del 2022 raccontano una storia brillante di record raggiunti, ma anche una trasformazione in atto nei gusti dei collezionisti e nelle strategie delle case d’asta. È stato infatti l’anno in cui illustri collezioni private hanno fatto lievitare i fatturati delle major, accompagnate da una costante crescita degli incanti online e degli investimenti nel digitale, anche in considerazione del numero sempre maggiore di clienti millennial, ben addestrati a utilizzare questo canale di interazione e di acquisto. E proprio le nuove generazioni hanno favorito l’impressionante e significativa crescita del settore del lusso, personale e privato, che accanto ai generi più tradizionali, quali gioielli, orologi, vini e moda vintage, ha inaugurato una sua versione «pop», richiestissima, di scarpe da ginnastica e abbigliamento sportivo indossato dai campioni di tutti i tempi. Una nuova facoltosa clientela ha indirizzato l’espansione a Oriente, che questa volta non significa solo Hong Kong: con l’insediamento di uffici e sedi espositive, mostre e aste, emergono nuove concorrenti agguerrite, da Seul a Singapore a Tokyo. Parigi invece ribadisce la sua riconquistata centralità nello scenario europeo post Brexit, con brillanti risultati dall’arte moderna e contemporanea alle arti decorative. Al contrario, grande delusione per gli Nft, i Non fungible tokens, che hanno visto il crollo dei loro valori, a cui ha contribuito il ribasso delle criptovalute (i volumi complessivi scambiati per gli Nft di ogni categoria sono passati da 7,3 miliardi di dollari nel secondo trimestre 2022 a 1,6 miliardi nel terzo, con un calo del 77%, secondo i dati più aggiornati della società Nonfungible.com). Le principali case d’asta, però, continuano nel settore (Christie’s già da settembre ha fatto sviluppare una sua piattaforma, Christie’s 3.0, per gestire le aste di Nft direttamente sulla blockchain, mentre Sotheby’s ha in programma di espandere nella stessa direzione il suo Metaverso) e sarà quindi interessante capire come si ristrutturerà questo mercato.
«Shot Sage Blue Marilyn» (1964) venduto da Christie’s a Larry Gagosian per 195 milioni di dollari
Il record dei record è di Christie’s
«Nel 2022, nonostante un contesto macroeconomico che ha posto delle sfide, Christie’s ha raggiunto il totale di vendite più alto di sempre. Tre fattori spiegano questo andamento: la resilienza dei mercati dell’arte e del lusso, il notevole successo di alcune importanti collezioni, inclusa l’impareggiabile vendita di Paul Allen (la persona dell’anno de «Il Giornale dell’Arte», Ndr), e la competenza e il lavoro svolto dalla nostra squadra in tutto il mondo», afferma l’amministratore delegato Guillaume Cerutti. Christie’s ha chiuso il 2022 con 8,4 miliardi di dollari di fatturato, di cui 7,2 miliardi dalle aste e 1,2 dalle vendite private, la cifra annuale più alta mai raggiunta da una casa d’aste con un tasso di venduto su tutti i lotti pari all’85%. Un traguardo sostenuto dalla vendita di collezioni private di prim’ordine, a partire da Ammann, Bass, Getty, Givenchy e soprattutto da quella del cofondatore di Microsoft, Paul Allen, che ha totalizzato 1,62 miliardi di dollari. Fra i capolavori raccolti da Allen nell’ambito dell’arte impressionista e moderna cinque lavori di Georges Seurat, Paul Cézanne, Vincent van Gogh, Paul Gauguin e Gustav Klimt hanno occupato un posto nella top ten dell’anno, con un valore ciascuno superiore ai 100 milioni di dollari. Il gradino più alto sul podio delle opere all’asta nel 2022 è stato però occupato da Andy Warhol, per un lavoro proveniente dalla collezione dei fratelli mercanti d’arte Thomas e Doris Ammann, sempre battuto da Christie’s, «Shot Sage Blue Marilyn» del 1964, acquistato per 195 milioni di dollari da Larry Gagosian. Si tratta del secondo prezzo più alto di sempre, preceduto solo dai 450 milioni raggiunti dal «Salvator Mundi» nel 2017. Poco meno della metà delle aste sono state allestite online, il 35% dei clienti ha acquistato per la prima volta da Christie’s e di questi i millennial hanno rappresentato il 34%. Ma i record sono stati segnati anche in altri dipartimenti: dalla foto più cara di sempre, ovvero «Violon d’Ingres», di Man Ray, battuta per 12,4 milioni di dollari, al disegno antico più caro aggiudicato in Europa, ovvero un’opera riscoperta di Michelangelo, «Giovane nudo (da Masaccio) e due figure retrostanti», venduta a Parigi per circa 23,2 milioni di euro.

La migliore performance di Sotheby’s
Anche Sotheby’s ha raggiunto nel 2022 la sua migliore performance, mettendo a segno un fatturato di 8 miliardi di dollari. Questa cifra però è ottenuta accorpando il risultato delle aste di arte in senso stretto, pari a 5,7 miliardi, e il settore del lusso, che vale 2,3 miliardi e comprende anche l’attività di società recentemente acquisite, come Rm Auctions per le auto da collezione e Concierge Auctions per le vendite di immobili prestigiosi. E non a caso l’attenzione di Sotheby’s al mondo del lusso è testimoniata dal fatto che cinque dei dieci migliori risultati dell’anno della casa rientrano in questo campo: il lotto più caro aggiudicato è proprio stata un’auto, una Mercedes-Benz 300Slr Uhlenhaut coupé venduta per 135 milioni di euro, seguita da The One, una villa a Bel Air, che ha cambiato proprietario per 125,2 milioni.

«L’elevata qualità nel 2022 ha portato a una domanda sostenuta di capolavori, sia in categorie consolidate sia in nuove, come le auto d’epoca o gli oggetti da collezione», ha commentato l’amministratore delegato Charles F. Stewart. «La creazione di una selezione curata di opere d’arte e oggetti di lusso eccezionali, supportata da un’esperienza senza pari, è la chiave del nostro business, mentre continuiamo ad abbracciare l’innovazione, ad ampliare la nostra gamma di offerte e a far crescere il nostro pubblico attraverso una maggiore diffusione digitale. Non vediamo l’ora di continuare a offrire ai clienti un’esperienza di prim’ordine e, naturalmente, di festeggiare il nostro anniversario di 50 anni in Asia». L’Oriente continua a essere strategico per Sotheby’s che nel 2022 ha aperto un ufficio a Tokyo e allestito la sua prima asta a Singapore e un’esposizione in Vietnam. Nel 2023 è stata annunciata l’apertura di nuovi spazi a Shanghai, mentre nel 2024 dovrebbe essere inaugurato un ampio centro di oltre 2.200 metri quadrati su più livelli per aste ed esposizioni nel cuore di Hong Kong. Nel settore dell’arte anche Sotheby’s ha visto brillare le collezioni private di cui tre hanno superato i 100 milioni di dollari ciascuna, quella di David M. Solinger, di Sir Joseph Hotung e la Macklowe collection. Gli arredi dell’Hôtel Lambert, invece, con un totale di 76,6 milioni di euro hanno messo a segno un record mondiale per un’asta di arte decorativa francese.
«Untitled» di Jean-Michel Basquiat dalla collezione di Yusaku Maezawa, veduta da Philips per 85 milioni di dollari
Phillips incorona Basquiat e supera di nuovo il miliardo
In crescita anche il fatturato di Phillips, pari a 1,3 miliardi di dollari (rispetto a 1,2 del 2021), dovuto alle aste per oltre un miliardo e per 250 milioni circa alle vendite private, queste ultime in aumento del 20% anno su anno. «Sulla scia del 2021, il nostro primo anno da un miliardo, abbiamo proposto la nostra opera più cara di sempre, “Untitled” di Jean-Michel Basquiat dalla collezione di Yusaku Maezawa, che ha realizzato 85 milioni di dollari» (acquistata a New York da un cliente asiatico, Ndr), commenta Stephen Brooks, amministratore delegato. «Questo risultato ha portato all’asta di maggiore successo della società e le tre migliori aste di sempre si sono svolte negli ultimi dodici mesi, un’impresa straordinaria a cui si aggiunge un tasso globale del venduto del 96% delle aste serali». Fedele alla sua fama di attenta selezionatrice di nuovi talenti, la casa d’aste ha fatto debuttare 148 artisti nel corso dell’anno, ma accanto al contemporaneo ha visto rafforzare il suo posizionamento anche nell’arte moderna con un +50% in termini di volumi venduti e +150% di incremento nel valore medio dei lotti. Di particolare spicco la performance del dipartimento di orologi che ha proseguito per il secondo anno nella vendita del 100% dei lotti proposti nelle diverse piazze di Ginevra, Hong Kong e New York, per un totale di 3.033 orologi. Il 47% degli acquirenti di Phillips sono stati nuovi clienti e il mercato asiatico, oltre a quello occidentale, si è rivelato strategico: il 34% delle vendite all’incanto sono state aggiudicate a clienti asiatici e di questi il 40% era nel segmento anagrafico dei millennials. Nel 2022 l’espansione geografica ha portato all’apertura, in ottobre a Los Angeles, della seconda sede fisica negli Stati Uniti dopo New York, e continuerà nella primavera del 2023 con l’inaugurazione del nuovo quartier generale a Hong Kong, nel West Kowloon Cultural District, oltre 4.600 metri quadrati nella WKCDA Tower progettata dagli studi Herzog & de Meuron e LAAB architects.
Un vaso cinese ovale in porcellana dipinta Yangcai a 4,14 milioni da Bonhams
Anche Bonhams supera il miliardo e si espande
Una Porsche 550 Spyder del 1955 venduta per 4,18 milioni di dollari, un vaso cinese ovale in porcellana dipinta Yangcai a 4,14 milioni, un dipinto di Hans Hofmann a 3,3 milioni e un raro braccialetto di diamanti e smeraldi di Cartier del 1926 a 3,24 milioni sono fra i top lot aggiudicati nel 2022 da Bonhams. La casa d’aste quest’anno ha superato per la prima volta il miliardo di fatturato (+27% rispetto agli 816 milioni del 2021) ottenuto con 710 vendite, di cui 385 solo online e ha proseguito la sua politica di espansione. Con 14 sedi di incanti, 34 uffici e oltre 60 dipartimenti si sta affermando fra le più grandi maison, sia per il pubblico raggiunto sia per le categorie offerte. Così afferma l’amministratore delegato Bruno Vinciguerra: «Questo è stato un anno straordinario. Abbiamo assistito a una crescita particolare della nostra attività digitale: il 91% degli oggetti è stato venduto attraverso i canali online e questo rappresenta il 44% del valore. Oltre all’acquisizione di quattro case d’asta, tre in Europa e una negli Stati Uniti, (Bukowski, Bruun Rasmussen, Cornette de Saint Cyr e Skinner, Ndr), quest’anno il fatturato di Bonhams si è così ripartito globalmente: Nord America 33%; Regno Unito 19%; Europa continentale 33% e Asia-Pacifico 16%. Ciò dimostra che l’azienda ha continuato a sviluppare la propria presenza a livello internazionale. Bonhams ha registrato un continuo aumento delle iscrizioni, cresciute del 57% nel 2022 e quasi quadruplicate rispetto al livello pre pandemia. Nel 2022, il 52% degli acquirenti di Bonhams ha acquistato dalla casa d’aste per la prima volta».
«Maddalena penitente» di Tiziano, venduta da Dorotheum per 4,8 milioni di euro
Tiziano in vetta da Dorotheum
Secondo la casa d’aste che ha un ruolo da protagonista nell’area europea di lingua tedesca, l’offerta digitale in costante espansione così come il live bidding, ossia le offerte dal vivo seguendo però l’evento sullo schermo, hanno contribuito alla conclusione di un anno con un fatturato record nelle aste di oltre 200 milioni di euro. Il servizio alla clientela continua a essere un obiettivo chiave di Dorotheum, che ha ampliato la sua presenza in Germania, dove già vantava filiali a Düsseldorf e Monaco di Baviera, aggiungendo un ufficio di rappresentanza ad Amburgo. Il prezzo più alto dell’anno appartiene a un dipinto antico, ovvero la «Maddalena penitente» di Tiziano, venduta per 4,8 milioni di euro, ma anche la categoria del lusso ha i suoi pezzi da novanta come una Porsche Carrera Gt del 2005 aggiudicata a 1,035 milioni. Nell’ambito dell’arte del dopoguerra e contemporanea ha spiccato invece il «Ritratto di Man Ray», realizzato da Andy Warhol nel 1974, che ha cambiato proprietario per 753mila euro. Una vetta condivisa alla stessa cifra da un «Concetto spaziale» di Lucio Fontana del 1965, su fondo rosa.

Fragole da primato per i 20 anni di Artcurial
Un giro d’affari di 216,5 milioni di euro, in aumento del 28% rispetto al 2021, proveniente da 132 incanti di cui 33 solo online, 118 collezioni private vendute, 17 lotti aggiudicati sopra il milione e 42 lotti acquistati prima o durante l’asta da un’istituzione museale. Sono i numeri di Artcurial su cui riflette l’amministratore delegato Nicolas Orlowski: «Nell’anno in cui abbiamo festeggiato il 20mo anniversario, Artcurial ha raggiunto il suo miglior risultato di sempre e consolidato la sua posizione al vertice come casa d’aste francese. Ciò dimostra la grande resistenza del mercato dell’arte in un contesto globale ancora complesso». Top lot assoluto del 2022 è stato «Il cestino di fragole di bosco» di Jean-Siméon Chardin che con i suoi 24,38 milioni di euro ha segnato non solo il record mondiale per l’artista, ma anche per un dipinto antico francese all’asta. Questa preziosa natura morta ha così impresso un particolare dinamismo al segmento dell’antico, qui denominato Fine Arts, che ha contribuito per il 28% al fatturato complessivo, con la stessa percentuale del dipartimento di auto da collezione. Primo settore per fatturato, pari al 31%, è invece quello dell’arte del XX e XXI secolo (che comprende anche design, stampe e fumetti), mentre il settore del lusso partecipa per il 13% con il buon successo delle aste di gioielli, orologi, fashion vintage, vini e alcolici.
Insieme di due divani e un tavolo basso di George Nakashima (1955) venduto da Piasa per 294mila euro
Il design domina da Piasa
Soddisfazione anche per un’altra casa d’asta francese, Piasa, che ha concluso il 2022 con un fatturato di 47 milioni (erano stati 43 milioni nel 2021), di cui tre ottenuti dalle due vendite allestite nella sede di Bruxelles. «Con un risultato di 34,5 milioni di euro per il dipartimento di design Piasa conferma la sua posizione di protagonista imprescindibile in questo settore», afferma Frédéric Chambre, direttore generale e banditore della maison. Fra gli altri dipartimenti si distinguono quello di Arte Moderna e Contemporanea che ha realizzato 5,5 milioni e quello di Stampe, Libri e Multipli (1,2 milioni). Fra i top lot si distingue George Nakashima con un insieme di due divani e un tavolo basso, un pezzo unico del 1955 in noce e tessuto, balzato da una stima di 25-35mila euro a un’aggiudicazione per oltre 294mila. Per l’arte moderna invece ottimo exploit per l’olio su tela «L’hermaphrodite double» del surrealista franco-dominicano Iván Tovar, passato da una valutazione di 40-60mila euro a una vendita per quasi 530mila. Infine, fra i gioielli la vetta è stata guadagnata da un braccialetto di Lacloche, degli anni 1910-15, in oro grigio, platino, diamanti e smeraldi venduto per 71.500 euro (la stima era di 35-50mila).

Tajan si difende con la pittura barocca
Sono stati 33,3 i milioni di euro fatturati dalla casa d’aste francese Tajan per un totale di 58 vendite (in flessione rispetto al risultato di 46,2 milioni del 2021). Non sono comunque mancate ottime aggiudicazioni fra cui il top lot «Il trionfo della fede sull’eresia per intercessione dei Domenicani», un dipinto di oltre due metri di altezza del pittore barocco Francesco Solimena, venduto a 1.249.000 euro. Si tratta della tela preparatoria per il grande affresco che decora il soffitto della sacrestia della Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli. Buoni risultati anche per Édouard Manet, Giorgio de Chirico e per Adrian Ghenie, il cui olio su tela «Figura con maschera» è stato aggiudicato per oltre 554mila euro durante la vendita benefica organizzata da Tajan ad aprile 2022 a favore dell’Ucraina.
«Projet pour un monument pour Gabriel Péri. Projet pour une place» di Alberto Giacometti, venduto da Lempertz per 2.676.000 euro
Giacometti, prima camminata da Lempertz
«Il 2022 è stato un buon anno per Lempertz, confermato dal successo in vari dipartimenti. Rimaniamo leader di mercato in Germania per gli Old Master e le arti decorative e siamo uno dei migliori attori per l’arte contemporanea e moderna. La nostra decisione di integrare il reparto gioielleria con orologi e beni di lusso è stata vincente. L’Italia è un mercato essenziale per la nostra casa d’asta e siamo grati per l’ottimo riscontro ottenuto in questo Paese», dichiara Isabel Apiarius-Hanstein, co-amministratore delegato di Lempertz. «L’obiettivo per il prossimo anno è quello di superare i risultati del 2022 (il fatturato è stato di 51,5 milioni di euro contro i 50,2 del 2021, Ndr) e di riuscire a concentrarci solo sulla migliore qualità dell’arte». Per la casa d’aste tedesca il top lot assoluto è stato raggiunto da «Projet pour un monument pour Gabriel Péri. Projet pour une place» di Alberto Giacometti, aggiudicato a 2.676.000 euro (stima 1,8-2,2 milioni. Si tratta di un’opera del 1946 composta da due sculture nella quale per la prima volta l’artista raffigura l’immagine dell’uomo che cammina, poi diventata centrale nella sua poetica.

© Riproduzione riservata Mercedes-Benz 300Slr Uhlenhaut coupé venduta per 135 milioni di euro da Sotheby’s
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