2 Luglio, Longhi da Ronchi sul «Maffeo Barberini»
Pubblichiamo in esclusiva cinque lettere introdotte da Laura Laureati, allieva dello storico dell'arte romano e autrice del volume pubblicato da Archinto

Grazie alla gentile concessione di Archinto, editore di Giuliano Briganti, Roberto Longhi. Incontri. Corrispondenza 1939-1969, nelle librerie dal primo febbraio, pubblichiamo in esclusiva in anteprima alcuni estratti del carteggio contenuti nel volume. La curatrice Laura Laureati spiega com’è nata l’idea di questo libro.
«Nel 2009 ho trascritto, secondo un regolamento allora vigente alla Fondazione Longhi, le prime ventidue lettere di Giuliano Briganti a Roberto Longhi e ho potuto avere le fotocopie delle restanti quattordici per la cortesia di Maria Cristina Bandera, direttrice scientifica della Fondazione.
Proseguivo così un lavoro sulla corrispondenza di Briganti avviato anni prima, quando avevo trascritto le lettere di Carlo Ludovico Ragghianti a Giuliano, poi pubblicate da me su «Paragone» nel 2003, nel numero della rivista dedicato allo studioso nei dieci anni dalla morte. Oltre alle lettere di Briganti a Longhi c’erano quelle di Longhi a Giuliano nell’archivio Briganti a Roma.
La mia intenzione era in realtà di scrivere una biografia intellettuale di Briganti; mi sono resa conto, tuttavia, di quanto fosse difficile per me realizzare questo progetto, dato il rapporto affettivo che, come allieva, mi aveva legato al mio maestro per tanti anni. Lo studio di questa corrispondenza è comunque un lavoro sulla biografia di Briganti, forse più aderente al carattere “asistematico” di Giuliano.
Di Briganti, oltre al suo insegnamento, mi si è sempre piaciuto il carattere mite, morbido e dolce, che mirava alla conciliazione. Riusciva ad andare d’accordo con tutti, anche con Argan che proveniva da una formazione molto diversa dalla sua.
Quando nel 2018 Giovanni Agosti si rivolse a Luisa Laureati Briganti per chiederle di studiare il rapporto di Giuliano con Longhi, lei spiegò che io stavo già lavorando sul carteggio tra i due studiosi. Così abbiamo deciso di dividerci i compiti: Agosti ha studiato gli scritti di Briganti su Longhi e io il carteggio».
Ronchi
Firenze [cancellato], 2 Luglio
Carissimo,
Grazie della lettera sulle Artemisie irrecuperabili.
Quanto al Tassi, poiché la mostra è «ad hoc» si dovrebbe trovare uno dei dipinti di architettura («prospettiva») perché era la prospettiva ch’egli era incaricato d’insegnare ad Artemisia...; e, a parte questo, sono anche i quadri suoi più inconfondibili, mentre gli altri mi lasciano più incerto.
Circa la nota faccenda, come probabilmente avrai saputo, la cosa non dovrebbe andare tanto liscia. Staremo a vedere. S’intende che lo schifo di quanto è avvenuto non si cancella.
Prima di partire da Firenze ho avuto il piacere di rivedere il Maffeo Barberini. Splendido restauro. Mi rallegro col de Santis. Ora ti ripeto: se lo vuoi pubblicare tu, io ne sarò lietissimo. Se invece vuoi assolutamente cederlo, potrò parlare della tua precedenza nell’attribuzione. Confermamela. Si potrà anche sapere donde viene il quadro? Par poco dubbio che debba essere uscito dalle soffitte dei Barberini dove tanti hanno pescato. Ma quando sarà stato?
Grazie anche per il permesso ottenuto per San Luigi dei Francesi. Speriamo bene.
Con affetto
tuo Roberto Longhi
LEGGI l'anteprima esclusiva di una parte del carteggio
Giuliano Briganti, Roberto Longhi, «Incontri. Corrispondenza 1939-1969»,
a cura di Laura Laureati pp. 201, Archinto, Milano 2021, € 18