10mila sono troppi: come sarà l’Archeologico delle Marche

Avviato un progetto di riqualificazione da poco avviato che durerà qualche anno e permetterà il riordino delle collezioni e l’apertura di nuovi spazi

Museo archeologico nazionale delle Marche, Ancona. Foto MAN Marche Sang-Hee Piercecchi
Stefano Miliani |  | Ancona

Il Museo Archeologico Nazionale delle Marche è al centro di un progetto di riqualificazione da poco avviato e che durerà qualche anno promosso dalla Direzione regionale musei Marche guidata da Luigi Gallo. Il maestoso Palazzo Ferretti della metà del ’500 con lo scalone vanvitelliano e i soffitti affrescati e il secondo piano eretto a metà ’700 custodisce una ricca collezione di tesori dalla preistoria, con la Venere di Frasassi in testa e reperti piceni, etruschi, attici e romani.

«Stanno partendo tanti progetti concatenati per il rinnovamento complessivo. Il museo deve tornare a rendere accessibile la sua ricchezza e la prima via dell’accessibilità è fornire ai reperti e allo splendido contenitore di Palazzo Ferretti gli strumenti e la veste per poter parlare al pubblico di oggi», spiega Diego Voltolini, l’archeologo che dirige il museo.

Per presentare in modo più efficace la raccolta verrà ridotto il numero dei pezzi esposti, adesso circa 10mila. Cambieranno gli allestimenti e le teche con un’attenzione al multimediale e con apparati esplicativi più chiari. Muterà il percorso espositivo che partirà dall’alto scendendo in ordine cronologico. Al secondo piano nobile saranno esposte le raccolte preistoriche, al primo quelle picene, celtiche ed ellenistiche; il piano terra e il seminterrato lato mare apriranno in autunno 2023 con la sezione romana.

Inoltre il piano terra sarà dotato di cinque sale per mostre temporanee e una per reperti estratti dalle macerie della vecchia sede bombardata nel corso della seconda guerra mondiale. Diventeranno visitabili i magazzini al seminterrato con spazi per gli studiosi. Oggetto di ristrutturazione anche la biglietteria, lo spazio di accoglienza e i servizi igienici con lavori che includono anche il miglioramento sismico del palazzo. I finanziamenti arrivano dal Pnrr.

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