È tornato l’Angelico e il museo è doppiamente Beato
Il Museo di San Marco celebra i 150 anni con il ritorno dopo il restauro del «Giudizio Universale» e della Pala di San Marco

Una composizione studiatissima ma molto insolita nella trattazione del soggetto, il «Giudizio Universale» (1425-28) una delle opere più significative di Beato Angelico, è stata ricollocata, dopo un attento restauro, nel Museo di San Marco. L’intervento, realizzato in occasione delle celebrazioni dei 150 anni del museo, è stato affidato a Lucia Biondi, sotto la direzione di Marilena Tamassia, grazie ai contributi del Rotary Firenze Certosa e di altri club rotariani, perfino della Siberia, a riprova dell’interesse che questo capolavoro riveste.
L’Angelico fornisce un’inedita versione del Giudizio ponendo in alto il Cristo in gloria, vicino alla Madonna e a san Giovanni Battista che fungono da intercessori, ma lasciando lo spazio centrale della tavola vuoto, dominato solo dall’impressionante fuga prospettica delle tombe scoperchiate ai lati delle quali stanno le figure.
Con la mano sinistra Cristo
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)