«Prima della tempesta»: il nuovo allestimento della Bourse

Sullo sfondo del cambiamento climatico coabitano buio e luce, primavera e inverno, pioggia e sole, giorno e notte, umano e non umano, dice la direttrice Emma Lavigne

«Untitled (from the Deserto-Modelo series)», 2021, di Lucas Arruda. Pinault Collection. © Lucas Arruda. Cortesia Lucas Arruda | David Zwirner | Foto: Claire Dorn
Luana De Micco |  | Parigi

La nuova stagione di mostre della Collection Pinault alla Bourse de Commerce, dall’8 febbraio e fino al settembre 2023, si intitola «Avant l’Orage» («Prima della tempesta»), un nuovo allestimento realizzato con opere, tanto iconiche che inedite, selezionate nella collezione d’arte di François Pinault dalla direttrice Emma Lavigne.

Un allestimento in cui, «sullo sfondo del cambiamento climatico, nell’urgenza del nostro presente come nell’occhio del ciclone, riassume Lavigne, coabitano buio e luce, primavera e inverno, pioggia e sole, giorno e notte, umano e non umano... Questi paesaggi instabili, catturati in un ciclo desincronizzato del tempo, rappresentano nuovi ecosistemi in cui i visitatori sono invitati a immergersi».

Negli spazi della Rotonde, sotto la cupola di vetro, viene presentata un’installazione monumentale inedita dell’artista vietnamita Danh Vo, «Tropaeolum», che attinge dal giardino di Güldenhof, lo studio e fattoria di Vo nella campagna a nord di Berlino. Dal 24 maggio, la Rotonde sarà investita da «Geography Biography» (2022) della britannica Tacita Dean.

Lungo la scalinata della Bourse risuona la pioggia battente di «Raining (Sound Piece)», opera sonora del 2012 di Dominique Gonzalez-Foerster. Di Judy Chicago, pioniera dell’arte ecofemminista, è la serie «Atmospheres», che riflette tanto sul posto della donna nell’arte quanto sul rapporto tra umano e ambiente.

Di Diana Thater è «Chernobyl, 2011»: l’artista è penetrata nella zona di esclusione delimitata intorno alla centrale nucleare, popolata solo da animali e dalla vegetazione, dove il tempo si è fermato al 1986. Sono esposte anche opere di Pierre Huyghe, Cy Twombly, Anicka Yi, Robert Gober, Hicham Berrada e, nelle 24 vetrine del passage de la Bourse, un progetto inedito di Edith Dekyndt.

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