«Niente di profano e di non onesto»

Immagini e arte sacra nel Concilio di Trento: una riflessione 450 anni dopo

La copertina del volume
Federico Castelli Gattinara |

In occasione dei 450 anni del  decreto sulle immagini promulgato il 3 dicembre 1563 nell’ultima sessione del Concilio di Trento, la Pontificia Università Gregoriana di Roma ha tenuto l’importante convegno di studi «Per istruire, ricordare, meditare e trarne frutti» (2-3 dicembre 2013). Il decreto riguardava un punto dolente e duramente criticato dai riformati, che verteva sull’uso della invocazione, della venerazione e delle reliquie dei santi e delle sacre immagini.
Nella sua storia il rapporto tra Cristianesimo e immagini figurative è sempre stato difficile, complesso, non così scontato anche per l’aniconicità intransigente dell’Ebraismo, con l’iconoclastia che a tratti riemergeva come un fiume carsico. Le correnti di pensiero nella stessa chiesa tridentina erano diverse, una più assolutista e reazionaria, che voleva codificare un’arte della Chiesa (basti pensare al cardinale Gabriele
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata Ritratto del cardinale Gabriele Paleotti, Pinacoteca Civica di Budrio (Bo)
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