«Musei, c’è chi sa comunicare e chi è antiquato»

Sempre più musei italiani dialogano con il pubblico tramite i social network. La docente Lella Mazzoli introduce un’indagine per un convegno sul giornalismo culturale a Urbino, Pesaro e Fano. «Niente volgarizzazioni ma serve divulgare bene»

Un'immagine della campagna di comunicazione del Museo Archeologico Salinas di Palermo per la mostra «Like - Restauri e scatti. Il volto inedito del Salinas». La foto è di Angelo Macaluso
Stefano Miliani |

Urbino. «Nella comunicazione con il pubblico in Italia abbiamo musei antiquati e altri di grandi innovazione. C’è l’eccellenza straordinaria e la tradizione più incallita, non esiste una regola. Abbiamo anche istituti che adattano al loro contesto culturale modalità comunicative di tipo commerciale. Questo vuol dire ampliare la cerchia delle persone e comunicare in modo gradevole e interessante. Per il nostro patrimonio artistico non auspico la volgarizzazione ma la divulgazione di qualità». A rendere queste osservazioni a «Il Giornale dell’Arte» è Lella Mazzoli: direttrice dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino e del Laboratorio di ricerca sulla comunicazione avanzata (LaRiCA) dell’Università Carlo Bo, dove insegna Sociologia della comunicazione e Comunicazione d’impresa, parla in veste di condirettore del Festival del giornalismo culturale, diretto dal
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