Masterpiece sempre più contemporanea

Nuovo azionista di maggioranza e nuovi espositori nella fiera londinese. Hauser & Wirth, per esempio

Un oggetto viene sottoposto al vetting in vista di Masterpiece. Foto di Andy Barnham, courtesy Masterpiece London
Anna Brady |  | Londra

La prima edizione di Masterpiece a Londra nel 2010, ricorda Robert Young, era «paragonabile a una teenager col primo paio di scarpe con i tacchi». Young, mercante londinese di folk art, ha esposto fin da quella prima edizione che, con la sua miscela di beni di lusso, arte, design e antichità era, dice, «aspirazionale» ma «un po’ forzata».

Ora, Masterpiece è cresciuta sui suoi «tacchi alti», ha escluso gli espositori di beni di lusso e, lo scorso dicembre, ha accolto un investitore di alto profilo quando l’Mch Group, la società madre di Art Basel, ne ha acquistato il 67,5% delle azioni (cfr. n. 382, gen. ’18, p. 55). La Mch ha portato capitale, ma anche contatti con gallerie moderne e contemporanee come la Hauser & Wirth, che esporrà per la prima volta quest’anno.

Philip Hewat-Jaboor, chairman di Masterpiece, ritiene che mantenere «equilibrio e diversità» nell’elenco degli espositori,
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