È l’incertezza il privilegio della scienza

Al Palazzo delle Esposizioni tre mostre dedicate al passato, al presente e al futuro del rapporto tra arte e scienza. Intervista al presidente di Palaexpo Cesare Pietroiusti

Cesare Pietroiusti © Ivo Corrà
Guglielmo Gigliotti |  | Roma

Dal 12 ottobre al 27 febbraio tre mostre al Palazzo delle Esposizioni saranno rispettivamente dedicate al passato, al presente e al futuro del rapporto tra arte e scienza. «La Scienza a Roma. Passato, presente e futuro di una città», a cura di Fabrizio Rufo e Stefano Papi, verterà sull’idea di Roma non solo come grande città d’arte, ma anche come importante città di scienza.

Roma, infatti, ha fatto da sfondo a importanti vicende storico-scientifiche del passato, che hanno visto protagonisti Galileo Galilei, Niccolò Copernico, Angelo Secchi, Enrico Fermi, Guglielmo Marconi, e molti altri, rendendo l’attuale capitale uno snodo imprescindibile della storia dell’astrofisica ma anche della fisica nucleare, come della matematica o della medicina. Preziosi oggetti, strumenti di ricerca, documenti, immagini, diagrammi e un accorto apparato didattico illustrano queste tante storie di una Roma della razionalità empirica, del calcolo e dell’esplorazione scientifica.

«Ti con zero», il titolo della seconda mostra di arte-scienza a cura di Paola Bonani, Francesca Rachele Oppedisano e Laura Perrone, è stato desunto dal titolo di un racconto pubblicata da Italo Calvino nel 1967. In esso lo scrittore assume la condizione matematica del ti con zero quale confluenza perfetta di conoscenza e immaginazione, ragione e poesia, numeri e infinito. Ovvero quanto avviene esattamente nelle opere e operazioni d’arte contemporanea raccolte in questa grande collettiva di lavori che hanno come oggetto algoritmi che usano l’errore come sistema generativo di forme, apparati biologici sintetici, l’intelligenza artificiale, le esplorazioni spaziali, i panorami marziani. In mostra, opere di Tacita Dean, Antony Gormley, Damien Hirst, Pierre Huyghe, Carsten Nicolai, Giuseppe Penone, Richard Mosse, Rachel Rose, Jenna Sutela, Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Agnes Denes, Gustav Metzger, Roman Opałka, Robert Smithson ecc.

«Incertezza. Interpretare il presente, prevedere il futuro» è la terza mostra, curata dall’Istituto nazionale di Fisica nucleare. In essa, con oggetti scientifici e strumentazione tecnologica, oltre che con limpide digressioni illustrative e installazioni multimediali, si spiega il moderno paradosso del principio di incertezza dimostrato con scienze esatte. Le digressioni affronteranno anche le fluttuazioni casuali nella scienza come nella vita, arrivando a comprendere fenomeni quali l’attuale pandemia.

Ne parla Cesare Pietroiusti, artista e presidente dell’Azienda speciale Palaexpo, che gestisce, per il Comune, anche Macro e Mattatoio.

La sua formazione di medico psichiatra la rende un’incarnazione del binomio arte-scienza. Il matrimonio è pacifico?
Del tutto. Mi sono occupato delle stesse cose, solo con diversa attitudine, ovvero, ho cercato una risposta al disagio delle persone, cercando soluzioni.

Ha riscontrato nell’Azienda speciale Palaexpo qualche patologia specifica?
L’azienda è sanissima, è malato il contesto: difficoltà burocratiche, regolamentazioni pleonastiche, uffici che non rispondono, sono tutte condizioni che non permettono di esprimere le grandi potenzialità dell’Azienda speciale, che dovrebbe usufruire di grande autonomia.

Un’Azienda speciale poco speciale?
Un’Azienda in cui devi scalare montagne di documenti e disperdere preziose energie.

Al Mattatoio però è riuscito a imprimere un indirizzo performativo e relazionale.
Il progetto prevede molto di più, ma non riusciamo ad aggiudicarci l’assegnazione di molti ambienti e a dar corpo, oltre alle attività di teatro, danza, musica e arti visive, a quella che definisco il quinto quarto: la ristorazione.

Le tre mostre su arte-scienza si svolgono in un periodo in cui la scienza sta salvando il mondo.
Sì, è un modo per trasmettere l’idea che la scienza merita rispetto e attenzione, sempre, ma soprattutto in mezzo a una pandemia.

Altri progetti?
La seconda edizione del Master in arte performativa e spazi comunitari che questa volta Azienda Palaexpo svolgerà in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma.

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