«Immagini del mondo fluttuante», da Hokusai a Hiroshige
Al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo l’arte dell’ukiyo-e, che analizzava la società del nuovo ceto borghese nascente in Giappone

Con la rassegna «Strade e storie. Paesaggi da Hokusai a Hiroshige», fino al 14 gennaio 2024 al Museo Civico delle Cappuccine, il curatore Davide Caroli analizza il giapponese Ukiyo, l’era Tokugawa o Edo durata dal 1603 al 1867 nel Sol Levante e in particolare l’arte dell’ukiyo-e, il disegno che produce le cosiddette «immagini del mondo fluttuante».
Si tratta dell’epoca storica che ha avuto tra i suoi principali interpreti artistici Katsushika Hokusai (1760-1849) e Utagawa Hiroshige (1797-1858), le cui incisioni analizzarono la società del nuovo ceto borghese nascente appunto nel periodo Edo. È, la loro, insieme a quella di altri artisti del mondo fluttuante meno noti in Occidente, un’arte in particolare xilografica che via via passa dalle raffigurazioni dei quartieri delle cortigiane e dei teatri kabuki, con un’evidente attenzione alla connotazione edonistica dei «piaceri» nelle grandi città, a una sempre più predominante attenzione al paesaggio, che dal terzo decennio del XIX secolo diviene il soggetto principale degli ukiyo-e.
Ciò avviene, in anni non troppo lontani dall’importanza che questa produzione rivestì poi in Europa per gli artisti, in particolare con la pubblicazione delle «Trentasei vedute del Fuji» di Hokusai e delle «Cinquantatré stazioni della Tokaido» di Hiroshige.
Tutto ciò è indagato dalla mostra che propone 120 lavori. La prima sala è dedicata a Hokusai, l’artista giapponese forse più noto, in particolare per «Una grande onda al largo di Kanagawa», esposta accanto ad altre numerose opere tra cui le citate.
Nelle sezioni successive l’analisi è incentrata soprattutto su Hiroshige (nato come Ando Tokutaro), il più grande paesaggista giapponese di cui sono note le raffigurazioni del Monte Fuji, attraverso le quali rivaleggiò con Hokusai, ma anche le tante raffigurazioni del Tokaido, la principale via del commercio che collegava la capitale dello Shogun, Edo, a quella dell’Imperatore, Kyoto. Il percorso termina con una sala dedicata a Hiroshige II (Suzuki Chinpei, 1826-69), allievo ed erede del maestro.