«Così siamo diventati una capitale mondiale»
Filippo Maggia (Biella, 1960), lei nel 2006 presentò il progetto sulla fotografia che poi ha diretto. Come sono stati questi anni con Landi?
Già nel primo documento che presentai si affermava che l’attività collezionistica era strettamente funzionale a quella formativa. La bontà dell’investimento era quasi scontata, per grandi nomi come Ai Weiwei, Hiroshi Sugimoto, Nobuyoshi Araki o Yasumasa Morimura, che in media hanno visto un incremento del 50% del loro valore di mercato; sorprende invece per alcuni autori come Naoya Hatakeyama, la cui serie «A Bird/Blast» è passata da 22 a oltre 45mila euro, o le fotografie di Wong Hoy Cheong, acquistate a 1.935 e oggi sul mercato a oltre 7mila euro cadauna. Non abbiamo mai pensato a un nuovo spazio espositivo o museo (Modena ne ha e di assoluto valore), ma a un centro, un laboratorio. Concetti ribaditi recentemente anche dal nostro board scientifico internazionale che
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