«Beyond» alla Stiftung Olbricht

L’aldilà secondo i contemporanei (e Goya)

«Sex I» (2003) di Jake & Dinos Chapman. © VG Bild-Kunst, Bonn 2019, Courtesy the artists & Blain|Southern
Francesca Petretto |  | Berlino

«Beyond» è l’efficace titolo di una mostra di me Collectors Room Berlin/Stiftung Olbricht sul tema della morte e dell’aldilà. Presenta dal 10 aprile al 18 agosto una selezione dalla collezione di casa, con opere scelte di sette artisti e sodalizi artistici: Jonas Burgert, Jake & Dinos Chapman, George Condo, Nathalie Djurberg & Hans Berg, FORT, Kris Martin e Francisco Goya.

Sotto forma d’insicura congettura, sinistra minaccia o dolce promessa, l’ultraterreno ha sempre e comunque accompagnato l’umanità. Tra religiose promesse di salvezza ultraterrena, palesarsi di pure psicosi e/o di incombenti memento mori, non c’è via di fuga: lo sfondo rimane sempre lo stesso, inspiegabile, oscuro, pauroso o felice, sempre sconosciuto; e così l’arte ama da sempre rappresentarlo, avvolto nella sua aura d’insondabile mistero.

Abbiamo così da un lato le rappresentazioni classiche del dolore e della
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

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