«Amici miei» al Caffè Michelangiolo
Le micidiali burle della bohème sull'Arno nelle caricature di Telemaco Signorini

Torna in libreria, per i tipi di una tipografia fiorentina, un celebrato florilegio di aneddoti artistici ottocenteschi, narrati con grande vivacità da Telemaco Signorini. Il volume è incentrato su uno dei ritrovi artistici più noti di Firenze nell’Ottocento, il Caffè Michelangiolo, dove si svolsero le discussioni che portarono al movimento dei Macchiaioli. Qui passavano i locali, gli stranieri, e tutti coloro che erano interessati alla ricerca estetica. La penna dell’artista è felice nel definire una specie di bohème in riva all’Arno, in cui risuonano (ma in chiave comica e senza mai indulgere troppo nel pathos), certi echi della famosa epopea del romanzo di Henri Murger.
Le caricature che accompagnano il libro sono spesso ricordo di scherzi tremendi ai danni di malcapitati creduloni. Non siamo troppo lontani da certi episodi del classico Amici miei di Mario Monicelli, e specialmente quando a
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(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)