L’Università di Brighton ha annunciato la chiusura del Brighton Centre for Contemporary Art (Bcca), affermando di dover affrontare «sfide molto significative» in termini di entrate e spese, tra cui «il blocco quasi decennale delle tasse universitarie", nonché "livelli di inflazione elevati a livello generazionale e l'impennata dei costi energetici". La galleria, inaugurata nel 2019, è una delle uniche a concentrarsi sull'arte visiva nella città della costa meridionale. Tra le mostre degli ultimi cinque anni figurano quelle di Bill Lynch e Billie Zangewa, le loro prime in un'istituzione del Regno Unito, oltre a importanti commissioni all'aperto di Jade Montserrat e Alexandre da Cunha e a mostre di Amalia Pica, Resolve Collective e Lloyd Corporation, tra gli altri. [Anny Shaw]

Scavando nel sito archeologico del Vallo di Adriano nella città di Carlisle, nell’Inghilterra settentrionale, un team di archeologi britannici, che stava esplorando le vestigia di un impianto termale, si è trovato di fronte a due teste scultoree romane in pietra. Gli archeologi e i volontari che li affiancano hanno trovato qualcosa di «incredibile», ha dichiarato Frank Giecco, archeologo capo degli scavi, in un video su YouTube del Cumberland Council. Alcune foto condivise su Instagram mostrano le teste collocate su carriole. Una delle teste ha un colore brunastro e sembra indossare un copricapo simile a una corona. L’altra pare avere i capelli intrecciati. Le sculture potrebbero essere quelle di un imperatore e di un’imperatrice romani, riferiscono gli archeologi, o potrebbero appartenere a statue di divinità romane. [Redazione]

Nasce il Multi, il primo museo multimediale e interattivo interamente dedicato allo studio e al racconto della storia della lingua italiana, ideato e curato da un gruppo di ricerca coordinato dall’Università di Pavia e comprendente le Università di Napoli L’Orientale e l’Università degli Studi della Tuscia, il cui sviluppo e progetto digitale è stato realizzato dallo studio di progettazione multidisciplinare Dotdotdot di Milano. Il Multi è stato realizzato grazie a un progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del FISR 2019 (Fondo integrativo speciale per la ricerca), sarà presentato in anteprima oggi 29 maggio all’Università di Pavia nell’ambito del convegno «Il Museo della lingua italiana. Le molte facce di un’idea» e sarà visitabile online liberamente a tutti a partire dal primo giugno. [Redazione]

All’Accademia di Belle Arti di Macerata il 26 maggio l’illustratrice, autrice anche di testi di canzoni e storica dell’arte Paola Pallottino ha ricevuto il Premio Svoboda al talento artistico e creativo, il titolo di Accademico onorario e ha inaugurato una sua retrospettiva. Nata a Roma nel 1939, l’artista è stata premiata in occasione dei 50 anni dell’istituto maceratese diretto da Rossella Ghezzi e presieduto da Gianni Dessì. «Per le particolari abilità come illustratrice di testi scientifici e per l’infanzia, si legge tra le motivazioni, come autrice di noti testi per cantautori italiani, come eccellente studiosa nel campo della storia dell’illustrazione italiana […]. Per avere formato nuove generazioni di studiosi senza pregiudizi. Per la sua infaticabile dedizione verso la didattica. Per il suo essere un modello di rettitudine e autenticità». La mostra «Quasi per gioco. Le arti di Paola Pallottino», curata dalla docente dell’Abamc e critica d’arte Maria Letizia Paiato, aperta nella galleria dell’istituto fino al 23 settembre, raccoglie tavole originali, opere per la Zanichelli e la Treccani, copertine di dischi, cortometraggi. [Stefano Miliani]

I 256 enormi faldoni di documenti della tragedia della diga del Vajont, tra Veneto e Friuli, del 1963 (che causò la morte di 2mila persone), entrano nel registro Unesco «Memory of the World» con la denominazione di «Archivio processuale del disastro della diga del Vajont». Il processo di candidatura era iniziato nel 2015 su iniziativa dell’Associazione Tina Merlin di Belluno e della «Fondazione Vajont 9 ottobre 1963». Il Dossier del Vajont, presentato a Parigi, è un esempio di archivio in grado di testimoniare in che modo l’uomo possa provocare una catastrofe, intervenendo in maniera dissennata nel modificare l’equilibrio della natura per trarne profitto economico. [Tina Lepri]

Ricorda molto da vicino la storia di Vivian Maier (la babysitter americana, fotografa autodidatta, scoperta come maestra di street photoghraphy dopo la sua morte nel 2009) quella della svizzera Peggy Kleiber, di cui dopo la sua morte, avvenuta nel 2015, si scoprirono 15mila scatti fotografici rimasti pressoché sconosciuti fino ad allora. Ora si è aperta una mostra a Roma, al Museo di Roma in Trastevere, il 18 maggio scorso, con 150 istantanee della Roma e della Sicilia degli anni ’60. È appena l’un percento delle foto scattate dalla Leica M3, con l’obiettivo più classico, il 50mm. [Redazione]