Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
LUNEDÌ 5 MAGGIO 2025
Giorno per giorno | 11 NOTIZIE
- 01 Trump punta a eliminare il Neh e il Nea nella nuova proposta di bilancio per il 2026
- 02 Mecenati d’arte ma anche di Trump
- 03 Il nuovo ministro della Cultura tedesco è un giornalista conservatore ed editore
- 04 Scoperta una piccola necropoli gallica a Bobigny, nell’Île-de-France
- 05 A Palermo parte il restauro del complesso di Santa Ninfa ai Crociferi
- 06 A Venezia riapre il Cortile dell’Agrippa, ingresso indipendente del Museo Archeologico Nazionale
- 07 La proprietà del Castello di Sammezzano passa alla società della famiglia Moretti
- 08 A Roma oltre 160mila visitatori per la mostra «Il tempo del Futurismo»
- 09 All’Eur nuove campane artistiche per la raccolta differenziata del vetro
- 10 A maggio Magazzino Italian Art ospita una mostra su Maria Lai e un’installazione di Lai e Marras
- 11 Addii • Dara Birnbaum
Trump punta a eliminare il Neh e il Nea nella nuova proposta di bilancio per il 2026
Il 2 maggio l’Amministrazione Trump ha presentato una proposta di bilancio per il 2026 che prevede l’eliminazione del National Endowment for the Humanities (Neh), del National Endowment for the Arts (Nea) e di altre agenzie federali che sostengono la cultura e le arti. Se approvata dal Congresso, la proposta avrebbe ripercussioni immediate sui finanziamenti per le arti e le discipline umanistiche negli Stati Uniti, con un impatto diretto sulle agenzie e sulle varie organizzazioni non profit che fanno affidamento su questi fondi, compresi i 56 Consigli statali e territoriali per le discipline umanistiche finanziati dal Neh. La proposta eliminerebbe anche l’Institute of Museum and Library Services (Imls). «Il lavoro dei Consigli umanistici comprende programmi che aiutano i veterani a guarire, insegnano ai bambini a leggere con competenza e a pensare in modo critico, e forniscono sovvenzioni a progetti di base, guidati da volontari, che semplicemente non potrebbero essere realizzati senza le risorse dei consigli umanistici», ha dichiarato in un comunicato Phoebe Stein, presidente della Federation of State Humanities Councils, che sostiene i consigli umanistici statali finanziati dal Neh. La notizia arriva mentre i tagli del Dipartimento per l'Efficienza del Governo (Doge) hanno già bloccato tutti i finanziamenti per l’anno fiscale 2025, insieme a 65 milioni di dollari tagliati dal budget complessivo del Neh di 210 milioni e al licenziamento del 65% del suo personale. I fondi sono stati invece destinati alla creazione del «Giardino nazionale degli eroi americani» del presidente Donald Trump, tra gli altri progetti. Per reazione, la Fondazione Mellon ha dedicato 15 milioni di dollari in finanziamenti d’emergenza ai Consigli statali per aiutare a prevenire la chiusura di molti di essi.
Mecenati d’arte ma anche di Trump
I collezionisti d’arte Warren Stephens, Ken Griffin e Paul Singer, nonché Charles e Helen Schwab, sono stati tra i primi donatori individuali del comitato di raccolta fondi per la festa di insediamento del presidente Donald Trump. Stephens, che ha elargito 4 milioni di dollari, è uno dei principali mecenati dell’Arkansas Museum of Fine Art di Little Rock, secondo i dati diffusi dalla Federal Election Commission e una nuova analisi di Open Secrets, un gruppo non profit di ricerca e trasparenza governativa con sede a Washington. Nel 2023 il museo di Little Rock ha annunciato che Warren Stephens e sua moglie Harriet hanno finanziato otto gallerie. La coppia presiede anche il Comitato di costruzione del museo e il Consiglio di fondazione, oltre a co-presiedere la campagna di raccolta fondi, che ha raccolto più di 160 milioni. Fino all’anno scorso, Stephens era l’ad della sua omonima società di servizi finanziari con sede a Little Rock. A dicembre Trump lo ha nominato ambasciatore nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Stephens è stato confermato dal Senato degli Stati Uniti il 29 aprile. Tra le altre donazioni a sette cifre da parte di privati per l’insediamento del Presidente Trump nel 2025, ci sono stati 1,1 milioni di dollari da parte di Charles e Helen Schwab, 1 milione di dollari da parte del fondatore di Citadel Ken Griffin e 1 milione di dollari da parte del fondatore di Elliott Management Paul Singer. Anche molte grandi aziende statunitensi hanno effettuato donazioni per l’insediamento di Trump, tra cui un milione di dollari da parte di Amazon, fondata da Jeff Bezos, un milione da parte di Blackrock Financial Management Inc, il cui cofondatore e amministratore delegato è il collezionista Larry Fink; e un milione da parte di Tyson Shared Services Inc, una società interamente controllata da Tyson Foods. Ne scrive Karen K. Ho, in un articolo pubblicato dal sito specializzato artnews.com.
Il nuovo ministro della Cultura tedesco è un giornalista conservatore ed editore
In Germania l’Unione Cristiano-Democratica di Friedrich Merz ha nominato Wolfram Weimer, 60 anni, giornalista conservatore fondatore di una rivista politica e di una casa editrice, ministro della Cultura del nuovo Governo tedesco che dovrebbe insediarsi questa settimana. La nomina di un non politico di carriera a ministro della Cultura non è un’eccezione: mentre l’attuale titolare, Claudia Roth, è arrivata alla carica con una vasta esperienza politica, tra i suoi predecessori figurano editori, scrittori e un filosofo. I commentatori hanno criticato la scelta di Weimer a causa della sua mancanza di esperienza nel campo delle arti: un articolo apparso sulla «Frankfurter Allgemeine Zeitung» («Faz») lo ha descritto come «l’uomo sbagliato al posto sbagliato», aggiungendo che «sarebbe speculativo supporre che Weimer abbia un interesse per l’arte o per le attività intellettuali. Queste ultime non hanno infatti avuto alcun ruolo nel suo lavoro fino ad oggi». Nato in Assia, Weimer è cresciuto in Portogallo e negli anni '90 è stato corrispondente da Madrid per la «Faz». È stato caporedattore del quotidiano conservatore «Die Welt» e della rivista «Focus». Ha anche fondato la rivista politica «Cicero» e, con la moglie Christiane Götz-Weimer, ha creato la casa editrice Weimer Media Group.
Scoperta una piccola necropoli gallica a Bobigny, nell’Île-de-France
A Bobigny, nella regione dell’Île-de-France, è stato scoperto un piccolo cimitero gallico con 26 sepolture di 2.200 anni fa. Una delle tombe contiene resti di armi: scudi, lance e altri reperti ancora allo studio. Sorprende la posizione dei corpi tutti distesi sulla schiena, con la testa sollevata e sorretta forse da cuscini o supporti lignei. Si tratta di una piccola necropoli intatta con i resti anche di bambini e donne ma dedicata, secondo gli studiosi, alla sepoltura di un capo dei Galli con il suo equipaggiamento da guerriero adornato di fibule rituali, circondato dai membri della sua famiglia. È la prima scoperta di una nuova campagna di scavi dell’Inrap (Institut national de recherches archéologiques préventives), durante i lavori di costruzione di una ferrovia. La particolare deposizione del guerriero armato con addosso resti di tessuti di lana è un ritrovamento interessante rispetto ai reperti recuperati a partire dal 2000 nella vicina, grande necropoli sotto l’Hôpital d’Avicenne, in cui sono riemerse 515 sepolture dello stesso periodo, III-II secolo a.C.
A Palermo parte il restauro del complesso di Santa Ninfa ai Crociferi
Il 29 aprile, nella sede della Prefettura di Palermo, è stato firmato un accordo tra la stessa, in rappresentanza del Fondo degli edifici di culto (Fec) del Ministero dell’Interno, e la direzione regionale Sicilia dell’Agenzia del Demanio per un intervento di restauro nel complesso di Santa Ninfa ai Crociferi. A sottoscrivere l’intesa sono stati il prefetto Massimo Mariani e l’architetto Silvano Arcamone, direttore regionale dell’Agenzia del Demanio per l’Isola. L’accordo segna l’avvio ufficiale di una sinergia istituzionale finalizzata al restauro e alla valorizzazione del prospetto principale del complesso monumentale della chiesa di Santa Ninfa dei Crociferi e dell’ex convento adiacente, in via Maqueda, a pochi passi dai Quattro Canti. Il progetto nasce dall’esigenza di intervenire in maniera coordinata su due beni di rilevante valore storico e architettonico, oggi gestiti da enti distinti: la chiesa, appartenente al Fec, è infatti amministrata dalla prefettura per gli aspetti patrimoniali; l’ex convento, invece, è di proprietà statale e in gestione all’Agenzia del Demanio. Grazie all’accordo, sarà possibile superare questa frammentazione amministrativa, avviando un percorso unitario di recupero e valorizzazione.
A Venezia riapre il Cortile dell’Agrippa, ingresso indipendente del Museo Archeologico Nazionale
Il Museo Archeologico Nazionale di Venezia annuncia la riapertura del Cortile dell’Agrippa. A partire da domani 6 maggio il Museo riapre lo storico ingresso al civico 17 di piazzetta San Marco, di fronte a Palazzo Ducale, integrando l’accesso già esistente dal Museo Correr con un nuovo ingresso indipendente. Questa novità sancisce l’avvio di un importante processo di riallestimento, che prende vita proprio in occasione di questa riapertura, e conferma l’impegno del Museo verso una maggiore inclusività e una rinnovata accoglienza al pubblico. In linea con questa visione, il percorso di visita viene restituito nell’ordine originario voluto tra il 1924 e il 1926 da Carlo Anti, illustre classicista, professore di Archeologia e in seguito Rettore dell’Università di Padova. L’itinerario guida il visitatore attraverso una lettura cronologica dell’arte greca e romana attraverso la scultura, dal V secolo a.C. alla tarda età imperiale. Alla scultura si accompagnano le collezioni di ceramica, bronzetti, monete e altri preziosi, raccolte dall’aristocrazia veneziana e donate alla città tra il secolo XVI e il XIX.
La proprietà del Castello di Sammezzano passa alla società della famiglia Moretti
Svolta per il Castello di Sammezzano, mirabolante edificio orientalista a Reggello, in provincia di Firenze: la proprietà nella sua interezza, per cui era in corso una lunga procedura fallimentare, è passata di mano alla società che fa capo alla famiglia degli imprenditori fiorentini Moretti. Si tratterebbe della Smz Srl, una società controllata da holding del gruppo di Giorgio Moretti. Nei mesi scorsi Moretti e la figlia Ginevra avevano annunciato il loro interessamento per il castello, ma la procedura è stata lunga, visto che nel frattempo era ancora aperta una procedura d’asta (poi sospesa), che c’era da trovare un accordo con i creditori e, infine, aspettare la pronuncia del giudice. In questi giorni c’è stata l’omologa del giudice sulla proposta di concordato fallimentare. Non si conoscono le cifre esatte, ma la scorsa estate si era parlato di un’offerta di circa 15 milioni di euro. La decisione è stata comunicata a tutti i creditori, che dunque sono stati informati del passaggio del bene. Adesso si apre il periodo di sessanta giorni per la possibile prelazione dello Stato, un’ipotesi che comunque sembra estremamente remota. Tenuta di caccia in epoca medicea, nella seconda metà dell'Ottocento il Castello venne completamente riprogettato in stile orientalista dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes, suo proprietario: una rievocazione di capolavori architettonici di arte moresca, con 13 sale monumentali e un parco con numerose specie arboree. Trasformato in albergo nel 1999 ha in seguito avuto diverse vicissitudini, fino alla soluzione di questi giorni.
A Roma oltre 160mila visitatori per la mostra «Il tempo del Futurismo»
A Roma la mostra «Il tempo del Futurismo», che la Galleria Nazionale dell’Arte Moderna e Contemporanea ha ospitato dal 3 dicembre 2024 allo scorso 27 aprile, ha richiamato un pubblico di oltre 160mila visitatori (161.307), diventando la mostra più vista degli ultimi 37 anni (infatti fece un numero di visitatori maggiore, nel 1988, una mostra su Van Gogh). L’introito dei biglietti ha ripagato interamente il budget da un milione e mezzo di euro investiti dal ministero della Cultura. «È stata una delle poche mostre pubbliche che si è ripagata interamente la spesa», ha dichiarato il curatore Gabriele Simongini con orgoglio. Al bookshop della galleria sono stati venduti oltre 3mila cataloghi.
All’Eur nuove campane artistiche per la raccolta differenziata del vetro
Dall’11 maggio il quartiere Eur a Roma ridisegna lo spazio urbano trasformandosi in una galleria a cielo aperto. Grazie a «Gau-Gallerie d’Arte Urbana», il format culturale ideato da Progetto Goldestein che da nove anni ridisegna lo spazio urbano con l’arte. Le campane per la raccolta differenziata del vetro, reinterpretate dal collettivo Molecole, composto da Gaia Flamigni e Virginia Volpe, che ha scelto il tema «Architetture fantastiche», valorizzano oggetti quotidiani degli scenari cittadini. Nato con l’obiettivo di portare l’arte fuori dai circuiti tradizionali, Gau è diventato un progetto simbolo di decoro urbano, sostenibilità e rigenerazione culturale. [Tina Lepri]
A maggio Magazzino Italian Art ospita una mostra su Maria Lai e un’installazione di Lai e Marras
A Cold Spring, Magazzino Italian Art presenta, per la prima volta negli Stati Uniti, «Llencols de aigua», installazione di grandi dimensioni realizzata dallo stilista e artista Antonio Marras e da Maria Lai. L’installazione, che accompagna la prima retrospettiva negli Stati Uniti dedicata da Magazzino Italian Art all’opera di Lai («Maria Lai. A Journey to America»), sarà visibile al pubblico dal 17 maggio al 28 luglio, data in cui chiuderà anche la mostra. Sia la retrospettiva sia l’installazione sono a cura di Paola Mura, direttrice artistica di Magazzino. Maria Lai e Antonio Marras, entrambi sardi e profondamente legati alla poetica del tessuto e della memoria, svilupparono un linguaggio condiviso tra gestualità e utilizzo di tessuti. Nell’ambito di questa collaborazione, nel 2003 ad Alghero realizzarono «Llencols de aigua», titolo in catalano che si traduce con «Lenzuola d’acqua». L’installazione è composta da lunghi teli bianchi cuciti a mano, arricchiti da antiche camicie da notte ricamate con frasi raccolte dalla Lai durante un progetto didattico con bambini.
Addii • Dara Birnbaum
È scomparsa il 2 maggio, all’età di 78 anni, Dara Birnbaum, videoartista pioniera, autrice di opere innovative e controcorrente. A dare la notizia è stata la Marian Goodman Gallery, che la rappresentava da tempo. Tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80, Birnbaum ha iniziato a raccogliere immagini da nastri pirata di programmi televisivi e a rieditare le immagini. Rieditate e rimescolate, queste immagini balbettano e si ripetono. L’artista ha prodotto installazioni a partire dal suo materiale televisivo, utilizzando una tecnologia che all’epoca della realizzazione era nuova ma difficile da padroneggiare da parte degli artisti. In una dichiarazione sulla sua scomparsa, la Marian Goodman Gallery ha notato che «la pratica di Birnbaum continua a risuonare, in particolare in un mondo saturo di media, e la sua eredità funge da ispirazione ed esercita un’influenza per le nuove generazioni di artisti, studiosi e pensatori culturali in tutto il mondo». Un’opera di Birnbaum è stata inclusa nel 2019 nella lista del quotidiano «The New York Times» delle «25 opere d’arte che definiscono l’età contemporanea». Il suo lavoro più famoso rimane «Technology/Transformation: Wonder Woman» (1978-79): alcuni spezzoni del telefilm degli anni Settanta interpretato da Lynda Carter vengono mandati in loop, con le esplosioni e i temi musicali della serie televisiva che costituiscono una colonna sonora musicale costruita da Birnbaum. Mentre lo spettatore vede ripetutamente la Carter volteggiare, fare le capriole o correre in una foresta, si chiede quale idea di femminismo venga offerta dalla serie da queste immagini.