«Union City Drive-In» (1993) di Hiroshi Sugimoto, Union City. Cortesia dell’artista

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«Union City Drive-In» (1993) di Hiroshi Sugimoto, Union City. Cortesia dell’artista

La fotografia poetica di Hiroshi Sugimoto alla Hayward Gallery di Londra

Lo sguardo elegante del maestro giapponese al centro di una nuova retrospettiva, la più grande mai realizzata

Dall’11 ottobre al 4 gennaio 2024, la Hayward Gallery di Londra inaugura la più ampia retrospettiva mai realizzata di Hiroshi Sugimoto (Tokyo, 1948), tra i pionieri della fotografia giapponese. L’occhio dietro ad alcuni degli scatti più enigmatici di sempre, Sugimoto si avvicina al medium fotografico durante il suo percorso da studente presso l’Art Center College of Design di Los Angeles all’inizio degli anni Settanta. Proprio qui comincia ad affinare la sua passione per una fotografia ispirata alla silenziosa eleganza e al minimalismo della cultura orientale, che fa sua grazie a una sperimentazione del tutto singolare, quasi più scientifica che artistica.

Che si tratti di sottoporre la pellicola fotografica a scariche elettriche di migliaia di Volt (come nel caso della sua serie «Lighting Fields»), di «decomporre» la luce attraverso l’utilizzo di un prisma di vaste dimensioni, o di preparare manualmente le emulsioni fotografiche per le sue stampe, l’inventiva di Sugimoto va ben oltre le opportunità dell’arte visiva, soprattutto se intesa nella sua concezione più tradizionale.

Caratterizzati da grigi profondi e vedute perlopiù disabitate, i suoi scatti invitano il pubblico a riflettere su temi universali come lo scorrere del tempo, la memoria, e la maniera in cui la fotografia è sì documento degli anni che furono, ma anche un mezzo attraverso cui potere reinterpretare, o persino reinventare, la storia.

Dalla matematica e le scienze ottiche all’architettura, la scultura e la scenografia, la ricerca di Sugimoto è eclettica. È come se, con essa, il fotografo volesse testare empiricamente l’evoluzione del medium fotografico, le sue conquiste e sviluppi, per poi ritagliarsi un posto al suo interno. Così, fedele al suo grande formato e alla camera oscura, Sugimoto si è messo nei panni dei fotografi del XIX secolo per dare però vita a una produzione artistica che parla della sua sensibilità contemporanea.

Tra le opere in mostra, anche alcune delle immagini più celebri tratte dai suoi progetti «Theaters», «Seascapes», «Dioramas» e «Portraits». Tra i protagonisti, c’è un delicato ritratto della principessa Diana, uno sguardo sfocato al Ponte di Brooklyn e una resa brutalista dell’Union City Drive-In: scene apparentemente a sé stanti, eppure tutte contraddistinte dallo stesso velo di mistero e malinconia.

«Union City Drive-In» (1993) di Hiroshi Sugimoto, Union City. Cortesia dell’artista

Gilda Bruno, 10 ottobre 2023 | © Riproduzione riservata

La fotografia poetica di Hiroshi Sugimoto alla Hayward Gallery di Londra | Gilda Bruno

La fotografia poetica di Hiroshi Sugimoto alla Hayward Gallery di Londra | Gilda Bruno