«Eccezionale! Il rilievo da Rodin a Taeuber-Arp» s’intitola la grande mostra che dopo una prima tappa allo Städel Museum di Francoforte si sposta, dal 13 ottobre al 24 febbraio, alla Kunsthalle di Amburgo: oltre 100 artiste/i rappresentate/i da circa 130 capolavori provenienti da importanti collezioni europee e statunitensi, prestiti di alto livello tra gli altri dai Kunstmuseen di Basilea e dell’Aia, dal Centre Pompidou di Parigi e dal Museo Boijmans van Beuningen di Rotterdam, vi vengono ospitati offrendo una ricchissima panoramica di una forma d’arte da alcuni ritenuta di minor importanza e impatto rispetto alla disciplina regina della pittura, che pure ha brillato a lungo nel panorama artistico internazionale, vantando tra suoi autori e autrici molti nomi tra i più importanti dell’età moderna e contemporanea.
La rassegna si propone infatti di analizzarne lo sviluppo in un ampio e fondamentale lasso di tempo, dai primi dell’Ottocento agli anni ’60 del Novecento, e sperimentarne l’impressionante diversità e potenza innovativa, la varietà di forme espresse e di stili in quanto miscela di scultura e pittura, spazio e superficie, vero campo di sperimentazione, citando il titolo, dal francese Auguste Rodin alla svizzera Sophie Taeuber-Arp e oltre, passando per Medardo Rosso, Edgar Degas, Paul Gauguin, Pablo Picasso e Henri Matisse, i dadaisti Kurt Schwitters e Hans Arp, gli artisti dell’Avanguardia russa, del Bauhaus e dell’Arte costruttivista Willi Baumeister, Oskar Schlemmer e la stessa Taeuber-Arp, o infine, dagli anni Cinquanta, i loro colleghi Jan Schoonhoven, Piero Manzoni, e le colleghe come Louise Nevelson e Lee Bontecou, scomparsa poco meno di un anno fa, forse l’ultima grande della sua generazione.
I primi ruppero gli schemi della scultura, riesaminando l’uso della forma e del colore nel rilievo; i secondi introdussero nuove tecniche sviluppando collage in rilievo a partire da oggetti e materiali di uso quotidiano come legno, carta o plastica; poi ci furono quelli che miravano a creare un’opera che desse forma a un nuovo mondo e a una nuova società e gli altri che esplorarono la superficie dell’opera come struttura, e le ultime che crearono oggetti materiali espansivi. Con la prima mostra sul rilievo dopo circa 40 anni dall’ultima esposta, la Hamburger Kunsthalle fa luce su una forma d’arte che fa appello non solo al senso della vista ma anche a quello del tatto, più significativa che mai in tempi di schermi piatti e percezione a distanza.