Con la consueta attenzione che Kunst Meran-Merano Arte riserva al territorio, scegliendo tra i suoi artisti quelli capaci di avere un significato che valica i confini locali, la nuova esposizione «Incontrare Christian Martinelli», a cura di Ursula Schnitzer e Anna Zinelli, (fino al 28 gennaio 2024, via Portici 163) è dedicata al fotografo e artista autodidatta, cultore delle immagini analogiche, nato nel 1970 a Merano e vissuto lungamente anche a Innsbruck. Grande sperimentatore, ideatore instancabile di progetti, viaggiatore e spirito libero, la vita ha deciso di stroncare il suo grande entusiasmo in un’età prematura, lo scorso anno.
Campeggia nella prima sala al primo piano l’enorme macchina progettata nel 2009 da Martinelli insieme all’amico e fotografo Andrea Pizzini e con Andrea Salvà: dopo due anni di lavoro per realizzarla, risolvendo via via tutti i problemi tecnici che si ponevano, il Cube, una scatola di circa due metri di lato, è stato in grado di realizzare scatti in presa diretta di altissima qualità e definizione.
Lo spiega Andrea Pizzini che definisce le fotografie scattate sulle spiagge durante la realizzazione del progetto «Confini» lungo le coste italiane «le più belle fotografie del mare mai realizzate», capaci di cogliere in maniera spettacolare la particolare luce di un momento, con un’esposizione che poteva variare, a seconda delle condizioni, da una manciata di secondi fino a 25-30 minuti.
Oltre ai reportage da tutto il mondo, Martinelli si è dedicato a una serie di progetti sui temi del viaggio, della memoria, della vulnerabilità, della relazione tra uomo e natura. Con «Stories», ad esempio, ha documentato per vent’anni la vita di quattordici persone, affrontando temi come l’amore, l’handicap, la morte, la nascita.
La restituzione della tensione etica e poetica alla base del suo lavoro avviene anche attraverso la riproposizione dell’atmosfera che si respirava nella sua casa atelier a Villa Dolores. La mostra è anche occasione per riflettere su «La possibilità d’azione di un lascito d’artista» a cui è dedicata l’ultima sezione a cura di Simone Mair e Lisa Mazza di BAU, Istituto per l’arte contemporanea e l’ecologia. Info, anche sul programma di eventi parallelo alla mostra: kunstmeranoarte.org.