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Alla Alte Nationalgalerie tutti i principali lavori, scultorei, grafici e teorici di trattatistica del maestro prussiano, amico di Antonio Canova
- Francesca Petretto
- 19 ottobre 2022
- 00’minuti di lettura


«Genio della Natura, Natura» (1813), di Johann Gottfried Schadow. © Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie / Foto: Andres Kilger
Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliI Musei statali di Berlino della Fondazione del patrimonio culturale prussiano dedicano dal 21 ottobre al 19 febbraio una grande retrospettiva a una delle più importanti personalità d’artista mai espresse dalla Germania: quel Johann Gottfried Schadow (1764-1850) che oltre a fondare la Scuola di scultura di Berlino è considerato il padre del Classicismo tedesco.
La mostra all’Alte Nationalgalerie è la prima da trent’anni a questa parte, un lasso di tempo in cui molte importanti opere dell’artista berlinese di umili origini contadine sono state oggetto di accurato restauro e nuovi studi interpretativi, sui suoi metodi di lavoro, il suo atelier e la sua vita di uomo e artista a tutto tondo. Suddivisa in 11 capitoli, «Johann Gottfried Schadow. Forme toccanti» presenta tutti i principali lavori, scultorei, grafici e teorici di trattatistica del maestro prussiano, la maggior parte dei quali proviene dalla collezione del museo affiancati da alcuni preziosi prestiti internazionali.
Come per tutti i suoi colleghi nordeuropei, anche nella formazione di Schadow valse la regola del viaggio in Italia, tappa fondamentale per chi in Germania si misurava nelle arti delle nove muse, invero praticato anche molto prima della rivelazione (tarda) del padre della cultura nazionale, già dai tempi di Albrecht Dürer, alla scoperta delle meraviglie del Belpaese e delle botteghe dei grandi maestri della scuola italiana, tra Venezia, Firenze e soprattutto Roma, per lo studio dell’antichità.
Grazie a un premio dell’Accademia Romana Schadow vi soggiornò a lungo con la sua famiglia, si convertì al Cattolicesimo e fu amico di importanti nomi della scena artistica della città papalina, tra tutti quello di Antonio Canova. La mostra curata da Yvette Deseyve ruota attorno al gruppo statuario delle due principesse Luisa e Friederike di Prussia, noto col nome di «Gruppo delle principesse» (1796-97), considerato l’opera principale di Schadow ed emblema del Classicismo tedesco, preceduto di due anni da un modello in gesso, anch’esso appena restaurato, che viene esposto per la prima volta insieme al gemello in marmo.
Schadow è stato capace di catturarvi molto più che la familiarità fra due sorelle, una complice tenerezza che non ha eguali nell’arte del suo tempo come mostrano alcune opere dei suoi contemporanei Gainsborough, Tischbein, Weitsch, Chodowiecki e Begas affiancategli nelle sale del museo.

«Genio della Natura, Natura» (1813), di Johann Gottfried Schadow. © Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie / Foto: Andres Kilger