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«Bar metropoli» (2010) di Aurelio Bulzatti

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«Bar metropoli» (2010) di Aurelio Bulzatti

L’estate del Mart all’insegna dell’arte fantastica italiana

A Rovereto cinque nuove mostre dedicate a Leonor Fini, Fabrizio Clerici, Stefano Di Stasio, Alcide Ticò e Aurelio Bulzatti

Punta sulla coppia Leonor Fini (1907-96) - Fabrizio Clerici (1913-93) la nuova proposta espositiva del Mart di Rovereto, con «Insomnia», aperta dal 16 luglio al 5 novembre. Una mostra che si colloca nel solco della linea che il presidente Vittorio Sgarbi, con funzioni anche di direttore artistico, sta dando all’istituzione con particolare attenzione ai pittori della realtà, del Surrealismo, della Metafisica e, in questa mostra, che lui stesso definisce «entusiasmante», a quelli dell’Arte fantastica italiana.

«Il senso di questa esposizione, scrive nel catalogo Giulia Tulino, curatrice insieme a Denis Isaia, è quindi quello di raccontare, partendo da Leonor Fini e Fabrizio Clerici, un mondo fatto da solisti, artisti unici, figli di un’era diversa da quella del loro presente, portatori di idee inattuali quanto originali, le cui radici affondano lontano, negli strati della subcoscienza dell’umanità».

Quattrocento le opere esposte tra dipinti, disegni, fotografie, video, documenti, bozzetti teatrali, costumi e oggetti che ricostruiscono «due personalità straordinarie, continua Tulino, presentate attraverso un percorso espositivo che racconta non solo la loro storia ma anche quella di artisti vicini e che, con loro, hanno dato vita a una tendenza, quella dell’arte fantastica e neoromantica, troppo a lungo messa da parte in Italia».

Quindi oltre a raccontare la vita e l’arte, spesso senza soluzione di continuità, dei due eclettici personaggi, uniti da un profondo rapporto di amicizia, la mostra li contestualizza allargandosi a comprendere le opere di maestri come Alberto Martini, Giorgio de Chirico, Savinio, Arturo Nathan, Carlo Sbisà, di compagni di viaggio, nella vita e nell’arte, come Stanislao Lepri, o di allievi come Enrico d’Assia o Eros Renzetti. «Intorno a loro si muove un mondo, scrive Sgarbi, che rappresenta, dopo i lampi di de Chirico e Savinio, il campo stretto ma sofisticatissimo, del Surrealismo italiano».

A questa mostra si affianca la monografica, composta da una cinquantina di opere, di cui quattro provenienti dalle collezioni del Mart, dedicata a Stefano Di Stasio (a cura di Gabriele Lorenzoni), pittore figurativo dalle atmosfere enigmatiche e intellettuale attivo a Roma a partire dalla fine degli anni Settanta quando si presenta come un pioniere del ritorno alla pittura alla galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis, alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma.

Provengono dalle collezioni del Mart anche alcune delle opere che compongono l’omaggio ad Alcide Ticò (Trento, 1911-Ortisei, 1991), realizzato a cura di Gabriele Lorenzoni e Alessandra Tiddia. Aviatore durante la Seconda guerra mondiale, il suo studio romano di via Margutta fu crocevia di artisti e fu scelto per le riprese di «Vacanze romane».La sua pittura si muove sul doppio fronte della figurazione e dell’astrazione.

Altra personale, a cura di Beatrice Avanzi e Adriano Olivieri, è quella dedicata a Mario Reviglione (Torino, 31 marzo 1883-Torino, 14 giugno 1965). Pittore, incisore e disegnatore vicino al Simbolismo e che partecipa a tre edizioni della Biennale di Venezia di inizio ’900, il suo stile viene riassunto nel sottotitolo «L’amorosa inquietudine» della mostra che raccoglie una sessantina di opere.

Infine «Aurelio Bulzatti. Il tempo sospeso», a cura di Gabriele Lorenzoni, racconta attraverso una cinquantina di opere la carriera di uno degli interpreti (Argenta, Ferrara, 1954) della stagione figurativa dei primi anni Ottanta.

«Bar metropoli» (2010) di Aurelio Bulzatti

Camilla Bertoni, 15 luglio 2023 | © Riproduzione riservata

L’estate del Mart all’insegna dell’arte fantastica italiana | Camilla Bertoni

L’estate del Mart all’insegna dell’arte fantastica italiana | Camilla Bertoni