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Al PAC la prima personale in Italia dell'artista cubana presenta anche una nuova versione di «Crying Room»
- Redazione GDA
- 26 novembre 2021
- 00’minuti di lettura


«Surplus Value» (2010) di Tania Bruguera. Courtesy Estudio Bruguera
L’«artivismo» di Tania Bruguera
Al PAC la prima personale in Italia dell'artista cubana presenta anche una nuova versione di «Crying Room»
- Redazione GDA
- 26 novembre 2021
- 00’minuti di lettura

Redazione GDA
Leggi i suoi articoli«Artista e attivista» si definisce orgogliosamente Tania Bruguera, la protagonista della personale «La verità anche a scapito del mondo» (dal 27 novembre al 13 febbraio, catalogo Silvana), curata da Diego Sileo per il PAC-Padiglione d’Arte Contemporanea. In questa, che è la sua prima personale in Italia, figurano alcuni dei suoi lavori più famosi e incisivi, cui se ne sono aggiunti altri creati per quest’occasione. Tutti dominati dalla volontà di Tania Bruguera (L’Avana, Cuba, 1968) di coinvolgere intensamente i visitatori, per fare di essi non dei semplici spettatori ma dei «cittadini attivi».
Faro di quest’artista, che ha meritato innumerevoli premi e riconoscimenti e ha sperimentato sulla propria pelle la ferocia del castrismo (è stata in carcere all’Avana tra il 2014 e il 2015 per aver organizzato un’azione pubblica in cui dava voce ai cittadini) è, del resto, Hannah Arendt, da cui ha mutuato il titolo stesso della mostra, tratto dal detto latino «fiat veritas et pereat mundus», da lei citato in un’intervista del 1964.
In mostra non manca una nuova versione di «Crying Room», il progetto del 2018 per la Tate Modern, dedicato alla tragedia delle migrazioni, dove sostanze diffuse nell’aria inducono la lacrimazione nei visitatori, mentre un’immagine sul pavimento, ricoperta da vernici termosensibili, si attiva solo se riscaldata dai corpi di più persone.
Ma insieme ci sono, tra le altre, l’opera (letteralmente) destabilizzante creata nel 2002 per documenta 11 di Kassel e «Artivismo», 2015, azione nata quando Bruguera aprì la sua casa all’Avana per una lettura di cento ore di Le origini del totalitarismo di Hannah Arendt, dopo la quale fondò Instar-Instituto de Artivismo Hannah Arendt, un centro aperto a tutti i cubani dove seminare idee di democrazia e arrivare a «un’alfabetizzazione civica». Oltre, naturalmente, ai nuovi lavori creati per Milano.

«Surplus Value» (2010) di Tania Bruguera. Courtesy Estudio Bruguera