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Francesca Romana Morelli
Leggi i suoi articoliCon una personale di Marco Tirelli (Roma, 1956), aperta fino al 22 luglio, la Fondazione Pastificio Cerere conclude la rassegna dedicata al Gruppo di San Lorenzo, organizzata in occasione delle celebrazioni del decennale di attività dell’istituzione e i 110 anni di costruzione del complesso di archeologia industriale in cui hanno o avevano sede gli studi degli artisti che componevano quella nuova «scuola romana».
«Per rendere più chiaro il significato della sua poetica, Marco Tirelli evoca spesso l’immagine dello Studiolo di Federico da Montefeltro, dove si ricompone la complessa visione culturale dell’uomo rinascimentale, spiega Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione. La concezione della mostra evoca idealmente quello Studiolo, tra memoria personale e collettiva legata alle vicende artistiche di cui fu teatro il Pastificio dalla fine degli anni Settanta».
Tirelli ha contrapposto tavole dipinte dalle forme eterogenee, forme infinitamente grandi che si rispecchiano in forme infinitamente piccole, in un connubio tra visione empirica e immaginario astratto. Permeato da un’atmosfera rarefatta, in cui luce e buio si compenetrano, questo piccolo microcosmo pone lo spettatore al centro di un’esperienza mentale e armonica.
Nel 2013 Tirelli è stato invitato alla Biennale di Venezia con una personale nella mostra «Vice Versa» curata da Bartolomeo Pietromarchi nel Padiglione italiano.
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